Qualche giorno fa, a proposito delle attuali ricerce scientifiche della NASA sul Warpdrive e sulla teoria del fisico Miguel Alcubierre, ho spiegato umilmente e con parole semplici cosa concerne il concetto di spazio-tempo inteso come tessuto “manipolabile”: La difficoltà nel cercare di illustrare questa teoria a chi non ne sa nulla, sta nel concetto di “spazio-tempo”. Un esempio da cui parto è quello che propone di visualizzare la Terra e lo spazio che si deforma grazie alla massa del pianeta stesso. (Vedi immagine sotto)
Immaginiamo una palla da bowling posta su un tappeto elastico: la palla è il pianeta e il tappeto lo spazio all’interno del quale esso si trova. il suo peso deformerà la base piatta del tessuto elastico formando un incavo al centro del quale resterà la palla. Più pesante e/o grande (come massa) sarà l’oggetto, più importante e profonda sarà la deformazione che comporterà. La deformazione del tappeto elastico è di fatto ciò che avviene intorno a qualsiasi oggetto celeste.
La visione dello spazio inteso come “tessuto” manipolabile è oltremodo affascinante.
Immaginiamo ora di piegare questo tessuto spazio-temporale in due, come potremmo fare con un cartoncino: la superficie dello stesso foglio, da estesa prima, e ora ripiegata su sè stessa, crea il ravvicinamento di due punti su quel cartoncino che altrimenti sarebbero molto più distanti. Ebbene, è in quel più vicino punto della superficie, piegata una sull’altra, che la teoria di Einstein e Rosen prevede un passaggio, una specie di galleria, proprio fra i due punti di spazio così ravvicinati. Nei film di fantascienza questa possibile peculiarità dello spazio viene spesso chiamata: “Stargate”, anche se si ispira alla teoria fisica-matematica del Ponte di Einstein-Rosen.
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Curvatura Spazio-Tempo – Illustration of spacetime curvature
Un ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, detto anche wormhole (in italiano letteralmente “buco di verme”, ma tradotto in modo poco attinente col termine galleria di tarlo o cunicolo di tarlo), è una ipotetica caratteristica topologica dello spaziotempo che è essenzialmente una “scorciatoia” da un punto dell’universo a un altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. Il wormhole viene spesso detto galleria gravitazionale, mettendo in rilievo la dimensione gravitazionale strettamente interconnessa alle altre tre dimensioni: spazio e tempo. Questa singolarità gravitazionale, e/o dello spazio-tempo che dir si voglia, possiede almeno due estremità, connesse ad un’unica galleria o cunicolo, potendo la materia viaggiare da un estremo all’altro passandovi attraverso.
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A wormhole, also known as an Einstein-Rosen Bridge is a hypothetical topological feature of spacetime that would be, fundamentally, a “shortcut” through spacetime. For a simple visual explanation of a wormhole, consider spacetime visualized as a two-dimensional (2D) surface. If this surface is folded along a third dimension, it allows one to picture a wormhole “bridge”. (Please note, though, that this is merely a visualization displayed to convey an essentially unvisualisable structure existing in 4 or more dimensions. The parts of the wormhole could be higher-dimensional analogues for the parts of the curved 2D surface; for example, instead of mouths which are circular holes in a 2D plane, a real wormhole’s mouths could be spheres in 3D space.) A wormhole is, in theory, much like a tunnel with two ends each in separate points in spacetime. There is no observational evidence for wormholes, but on a theoretical level there are valid solutions to the equations of the theory of general relativity which contain wormholes. Because of its robust theoretical strength, a wormhole is also known as one of the great physics metaphors for teaching general relativity.
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