Illustration Credit: NASA, ESA, and G. Bacon (STScI)
Gli scienziati stimano che il mare sia spesso 100 chilometri e si trovi sotto 150 chilometri di crosta, soprattutto ghiaccio. Di fatto questo risultato appare confermare un’ipotesi esistente già dal 1970, poi ribadita grazie alla sonda Galileo della NASA che ha misurato il campo magnetico di Ganimede nel 2002.
La più grande delle lune di Giove si chiama Ganimede ed è una delle cosiddette lune medicee, come volle definirle il loro scopritore, Galileo Galilei. Ganimede è anche l’unica luna che ha un proprio campo magnetico, che produce, in stretta relazione con il campo magnetico di Giove, aurore ai suoi poli. Grazie ad esse ma soprattutto grazie alla versatilità oltre che alla capacità del più famoso telescopio spaziale al mondo, l’Hubble Space Telescope, gli uomini della NASA hanno confermato l’ipotesi che Ganimede nasconda nel sottosuolo un oceano d’acqua ben più vasto degli oceani terrestri messi insieme. «Questa scoperta segna una tappa significativa ed evidenzia le potenzialità di Hubble», ha dichiarato John Grunsfeld, amministratore aggiunto del Science Mission Directorate della NASA. «Nei suoi 25 anni di orbita, Hubble ha fatto molte scoperte scientifiche nel nostro sistema solare. Un oceano in profondità sotto la crosta ghiacciata di Ganimede apre ulteriori possibilità interessanti per la vita oltre la Terra». Infatti, identificare l’acqua liquida è cruciale nella ricerca di mondi abitabili oltre la Terra e per la ricerca di vita, come noi la conosciamo.
Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it
A salty ocean is lurking beneath the surface of Jupiter’s largest moon, Ganymede, scientists using the Hubble Space Telescope have found. The ocean on Ganymede — which is buried under a thick crust of ice — could actually harbor more water than all of Earth’s surface water combined, according to NASA officials.
Scientists think the ocean is about 60 miles (100 kilometers) thick, 10 times the depth of Earth’s oceans, NASA added. The new Hubble Space Telescope finding could also help scientists learn more about the plethora of potentially watery worlds that exist in the solar system and beyond. “The solar system is now looking like a pretty soggy place,” Jim Green, NASA’s director of planetary science, said during a news teleconference today (March 12). Scientists are particularly interested in learning more about watery worlds because life as we know it depends on water to thrive.
Source/Continue reading → SPACE.com – Hubble Site
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