Archeologia Interstellare: Alla Ricerca di Artefatti Alieni – Alien megaprojects: The hunt has begun

Archeologia Interstellare: Alla Ricerca di Artefatti Alieni -  Alien megaprojects: The hunt has begun

Alieni: dove siete? Le nostre speranze di trovare compagnia intelligente sembrano essere costantemente disattese. Marte e Venere non sono i regni riccamente popolati come in passato veniva erroneamente creduto. I mari ghiacciati del sistema solare esterno possono ospitare la vita, ma quasi certamente si tratterà di forme non molto più complesse di microbi. E la ricerca di segnali radio inviati da extraterrestri lontani da noi ha così frustrato alcuni astronomi che il suggerimento di inviare noi stessi un segnale nello spazio per far trovare noi da loro, non è tardato. Forse abbiamo bisogno di pensare seguendo linee diverse.

Piuttosto che cercare di intercettare eventuali comunicazioni aliene, forse dovremmo andare alla ricerca di artefatti extraterrestri. Ci sono già state una manciata di ricerche su piccola scala, ma ora tre squadre di astronomi si sono organizzati per la scansione di un maggiore volume di spazio. Due di questi gruppi di scienziati sperano di individuare tracce artificiali dell’industria aliena nel fluttuante bagliore stellare.

La ricerca di segni evidenti di reperti archeologici di cosmica scala, come le sfere di Dyson o di civiltà progredite come previste da Kardashev, è un’interessante alternativa al SETI convenzionale. Per scoprire la presenza di eventuali manufatti non è necessaria la trasmissione intenzionale di un segnale da parte delle civiltà poste all’origine. Questo tipo di ricerca è chiamata archeologia interstellare o, talvolta, archeologia cosmica.

La rilevazione di intelligenza altrove nell’Universo con l’archeologia interstellare, o con il SETI, avrebbe comunque vaste implicazioni per la scienza. Ad esempio, i vincoli del principio antropico dovrebbero essere allentati se un diverso tipo di intelligenza fosse scoperto altrove. Una varietà di segni possibili e riscontrabili attraverso l’archeologia interstellare sono oggetto di discussione, tra cui costituenti atmosferici planetari non naturali, doping stellare con isotopi di rifiuti nucleari, sfere di Dyson, così come segni di ingegneria in scala stellare e galattica. Il concetto relativo alla “bolla di Fermi”, a causa della migrazione interstellare, viene altresì introdotto nella discussione delle firme galattiche. Questi potenziali segni archeologici interstellari sono classificati utilizzando la scala di Kardashev. L’equazione di Drake modificata viene utilizzata per valutare le relative sfide nel trovare varie fonti. Con poche eccezioni, eventuali firme archeologiche interstellari sono offuscate, ritenute oltre le attuali capacità tecnologiche. Tuttavia il progetto SETI per le cosiddette trasmissioni culturali e le firme riscontrabili attraverso l’atmosfera planetaria, sono a portata di mano.

Aliens: where are you? Our hopes of finding intelligent companionship seem to be constantly receding. Mars and Venus are not the richly populated realms we once guessed at. The icy seas of the outer solar system may hold life, but almost certainly no more than microbes. And the search for radio signals from more distant extraterrestrials has so frustrated some astronomers that they are suggesting we shout out an interstellar “Hello”, in the hope of prodding the dozy creatures into a response. So maybe we need to think along different lines. 

Rather than trying to intercept alien communications, perhaps we should go looking for alien artefacts. There have already been a handful of small-scale searches, but now three teams of astronomers are setting out to scan a much greater volume of space (see diagram). Two groups hope to see the shadows of alien industry in fluctuating starlight.

Source/Continue reading → www.newscientist.com

Searching for signatures of cosmic-scale archaeological artifacts such as Dyson spheres or Kardashev civilizations is an interesting alternative to conventional SETI. Uncovering such an artifact does not require the intentional transmission of a signal on the part of the original civilization.

This type of search is called interstellar archaeology or sometimes cosmic archaeology. The detection of intelligence elsewhere in the Universe with interstellar archaeology or SETI would have broad implications for science. For example, the constraints of the anthropic principle would have to be loosened if a different type of intelligence was discovered elsewhere. A variety of interstellar archaeology signatures are discussed including non-natural planetary atmospheric constituents, stellar doping with isotopes of nuclear wastes, Dyson spheres, as well as signatures of stellar and galactic-scale engineering. The concept of a Fermi bubble due to interstellar migration is introduced in the discussion of galactic signatures. These potential interstellar archaeological signatures are classified using the Kardashev scale. A modified Drake equation is used to evaluate the relative challenges of finding various sources. With few exceptions interstellar archaeological signatures are clouded and beyond current technological capabilities. However SETI for so-called cultural transmissions and planetary atmosphere signatures are within reach.

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