Segnali da Gliese 581d: l’esopianeta esiste! – Gliese 581d: actually exist after all!

 Gliese 581d
Credit: Image courtesy of Queen Mary, University of London

Un gruppo di ricercatori inglesi tuona dalle colonne di Science contro il paper che, nel 2014, ha cancellato un pugno di esopianeti: si è utilizzato un modello inadeguato all’individuazione di pianeti di piccole dimensioni. Gliese 581d il primo esopianeta a essere scoperto nella zona Goldilocks.

Essere o non essere? Questo è il dilemma che arrovella gli astrofisici e il soggetto è lui: Gliese 581d. Primo esopianeta scoperto nella zona Goldilocks, cioè in un orbita attorno alla stella madre dove è possibile trovare acqua allo stato liquido sulla superficie. Scoperta eccezionale, se non per essere stata smentita dai ricercatori delle Università della Pennsylvania e di Austin, nel Texas, che neanche un anno fa sulle colonne di Science Express hanno dimostrato come le prove ontologiche dei pianeti in zona abitabile attorno alla stella Gliese 581 fossero un falso: segnali confusi con un rumore di fondo prodotto dall’intensa attività magnetica della stessa stella, si disse (ne ho riportato gli approfonditamenti anch’io su questo blog.) L’esistenza del pianeta extrasolare fa discutere, ancora una volta: Gliese 581d esiste! Tuonano i ricercatori della Queen Mary University di Londra, e dell’Università di Hertfordshire, dalle colonne di Science. Perché discutibili sono i metodi utilizzati dagli statunitensi nel paper del luglio 2014 per cancellare il pianeta dalla volta celeste. Gli inglesi ne scrivono in questi termini: «una tecnica statistica del tutto inadeguata a individuare un pianeta di piccole dimensioni come GJ (Gliese, ndr) 581d». Il rumore prodotto dall’attività stellare non basta dunque a cancellare con leggerezza il pugno di pianeti che popolano la zona abitabile di Gliese 581. Utilizzando un modello più accurato per rilevare la presenza di esopianeti attorno alla stella ecco infatti rispuntare il segnale di 581d. Guillem Anglada-Escudé, autore principale dello studio pubblicato su Science, ha dichiarato che «l’esistenza o meno di GJ 581d rappresenta un nodo cruciale per l’astrofisica. Gliese 581d è stato il primo pianeta simile alla Terra ad essere scoperto nella zona Goldilocks, e rappresenta ormai un case study di riferimento per la tecnica Doppler». Andiamoci piano, insomma, prima di fare affermazioni tranchant. «È prassi normale che gli scienziati discutano fra di loro riguardo al modo di interpretare i dati raccolti», prosegue Anglada-Escudé. «Io sono però fiducioso che l’esistenza di Gliese 581d possa essere confermata. Se fosse altrimenti dovremmo mettere mano a tutta una serie di osservazioni effettuate e che riguardano pianeti di dimensione persino inferiore. Dobbiamo essere cauti nel formulare le nostre ipotesi e certo il paper di Science Express conteneva affermazioni troppo forti».

Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it

“Habitable’ planet GJ 581d previously dismissed as noise probably does exist”

Researchers are confident the planet named GJ 581d, identified in 2009 orbiting the star Gliese 581, does exist, and that last year’s claim was triggered by inadequate analyses of the data. The planet candidate was spotted using a spectrometer which measures the ‘wobble’, small changes in the wavelength of light emitted by a star, caused as a planet orbits it. In 2014 researchers revisiting the data said that the ‘planet’ was actually just noise in the data caused by starspots. The possible existence of the planet was widely dismissed without further questioning. But now researchers from QMUL and University of Hertfordshire have questioned the methods used to challenge the planet’s existence. The statistical technique used in the 2014 research to account for stellar activity is simply inadequate for identifying small planets like GJ 581d. The method used before has worked when identifying larger planets in the past because their effect on the star was so significant as to negate errors in the findings. However, it makes it almost impossible to find the smallest planet signals close to or within the noise caused by the stellar own variability. Using a more accurate model on the existing data the researchers are highly confident that the signal of GJ 581d is a real one, despite stellar variability. Leading author of the paper, Dr Guillem Anglada-Escudé, said: “The existence (or not) of GJ 581d is significant because it was the first Earth-like planet discovered in the ‘Goldilocks’-zone around another star and it is a benchmark case for the Doppler technique.

Source/Continue reading → www.sciencedaily.com

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