Ancora sul DNA: E se il famoso segnale “Wow!” fosse all’interno del codice genetico terrestre? – The “Wow! signal” of the terrestrial genetic code

Ancora sul DNA: E se il famoso segnale

Si deve rilevare quanto la ricerca di altra vita oltre alla nostra, nello spazio cosmico, stia impegnando il mondo scientifico che sta conquistando l’attenzione, con notizie e ricerche mirate, di un pubblico sempre maggiore. I tasselli di questa mia ricerca che somiglia ad un puzzle, sono fra loro correlati, incastonabili in un quadro molto più grande che fa capo ad una ricerca di informazioni del tutto personale. Ed eccoci quindi a parlare nuovamente della ipotetica origine della nostra esistenza, della ricerca di quel passaggio mancante, della possibile firma di un disegno intelligente che potrebbe essere racchiusa nella sequenza genetica del nostro DNA. La teoria della panspermia apre poi a scenari anche più grandi. Siamo fatti di materiale stellare, arriviamo dalle stelle e come noi, forse altri, ideati e creati attraverso un preciso disegno intelligente? Questo è quello che si chiedono alcuni scienziati in questa ricerca, proponendo al SETI di cercare quel famoso segnale di contatto, non troppo lontano da noi: ma dentro di noi…

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E ‘stato ripetutamente proposto di ampliare le possibilità del SETI, ed una delle alternative proposte alla ricerca radio è il materiale biologico. Il DNA genomico è già utilizzato sulla Terra per memorizzare informazioni non biologiche. Il codice genetico è più piccolo come capacità, ma più forte come immunità al rumore. Il codice è una mappatura flessibile tra codoni e aminoacidi, e questa flessibilità permette di modificare il codice artificialmente. Ma una volta fissato, il codice potrebbe rimanere invariato nel tempi cosmologici. Quindi, rappresenta una archiviazione affidabile per una firma intelligente, se conforme alle esigenze biologiche e termodinamiche.

Mentre lo scenario attuale per l’origine della vita terrestre è ben lungi dall’essere risolta, la proposta che potrebbe essere stata seminata intenzionalmente non può essere esclusa. Un segnale forte statisticamente nel codice genetico è quindi una conseguenza di tale scenario testabile. Qui mostriamo che il codice terrestre mostra una precisione nella linea di condotta approfondita, corrispondente ai criteri da considerare come segnale informativo. Semplici accordi del codice rivelano un insieme di schemi aritmetici e ideografica dello stesso linguaggio simbolico. Accurati e sistematici, questi schemi sottostanti appaiono come un prodotto della logica e precisione di calcolo non banale, piuttosto che di processi stocastici. I modelli sono profondi nella misura in cui la mappatura del codice stesso è dedotta unicamente dalla loro rappresentazione algebrica. Il segnale mostra tratti distintivi facilmente riconoscibili di artificialità. Inoltre, l’estrazione del segnale implica operazioni semplici, ma logicamente astratti, rendendo i modelli irriducibile essenzialmente a qualsiasi origine naturale. Un modo plausibile di incorporare il segnale in codice, e la possibile interpretazione del suo contenuto, sono in discussione in questo studio. Complessivamente, mentre il codice è quasi biologicamente ottimizzato, la sua limitata capacità è utilizzata in modo efficiente nell’archiviare informazioni non biologiche.

It has been repeatedly proposed to expand the scope for SETI, and one of the suggested alternatives to radio is the biological media. Genomic DNA is already used on Earth to store non-biological information. Though smaller in capacity, but stronger in noise immunity is the genetic code. The code is a flexible mapping between codons and amino acids, and this flexibility allows modifying the code artificially. But once fixed, the code might stay unchanged over cosmological timescales. Thus, it represents a reliable storage for an intelligent signature, if that conforms to biological and thermodynamic requirements.

As the actual scenario for the origin of terrestrial life is far from being settled, the proposal that it might have been seeded intentionally cannot be ruled out. A statistically strong signal in the genetic code is then a testable consequence of such scenario. Here we show that the terrestrial code displays a thorough precision orderliness matching the criteria to be considered an informational signal. Simple arrangements of the code reveal an ensemble of arithmetical and ideographical patterns of the same symbolic language. Accurate and systematic, these underlying patterns appear as a product of precision logic and nontrivial computing rather than of stochastic processes. The patterns are profound to the extent that the code mapping itself is uniquely deduced from their algebraic representation. The signal displays readily recognizable hallmarks of artificiality. Besides, extraction of the signal involves logically straightforward but abstract operations, making the patterns essentially irreducible to any natural origin. Plausible way of embedding the signal into the code and possible interpretation of its content are discussed. Overall, while the code is nearly optimized biologically, its limited capacity is used extremely efficiently to store non-biological information.

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