Evoluzione del SETI: Alla ricerca di Vita Extraterrestre usando il Canto delle Balene e il Linguaggio dei Delfini – SETI Evolution: Searching for Aliens Using Whale Songs and Radios (Op-Ed)

Evoluzione del SETI: Alla ricerca di Vita Extraterrestre usando il Canto delle Balene - SETI Evolution: Searching for Aliens Using Whale Songs and Radios (Op-Ed)
Allen Telescope Array – Credit: Seth Shostak/SETI Institute

La ricerca di intelligenza extraterrestre del SETI si può dire possa essere iniziata nel 1896 con la tesi sostenuta da Nikola Tesla, secondo la quale le trasmissioni radio potrebbero essere utilizzate per contattare esseri intelligenti extraterrestri. Nel 1899, Tesla riuscì a rilevare segnali non compatibili, per esempio, con tempeste elettriche terrestri, ma alcuni hanno suggerito, dopo aver studiato i dati di Tesla, che potevano trattarsi di “tempeste” su Giove (il toro di plasma di Giove emette un forte flusso radiofonico , rendendo Giove una sorta di pulsar in miniatura). Più tardi, nell’agosto del 1924, quando Marte era in una congiunzione inferiore (più vicino alla Terra di quanto lo era stato in più di un secolo), la US Naval Observatory impostò la Radio in modo che per cinque minuti di ogni ora un dirigibile dotato di un ricevitore radio avrebbe potuto ascoltare eventuali segnali marziani. Ma il moderno SETI iniziò nel 1959, quando Philip Morrison e Giuseppe Cocconi scrissero un articolo per la rivista Nature sottolineando che l’intelligenza extraterrestre potrebbe essere individuata tramite l’utilizzo di antenne radio. Indipendentemente, nel 1960, Frank Drake utilizzò un radiotelescopio per condurre il primo progetto SETI, cercando intorno a due stelle, Tau Ceti ed Epsilon Eridani, eventuali segnali inviati da vita extraterrestre, utilizzando la frequenza elettromagnetica di 1.420 gigahertz con una banda passante a 400 kilohertz, il che significa che circa 400.000 diversi canali del SETI si inserirono in una regione molto ampia dello spettro. La frequenza è quella conosciuta come il “buco dell’acqua”, una gamma di frequenze che il vapore acqueo non assorbe molto bene (e così un pianeta a base d’acqua potrebbe trasmettere nello spazio a tali frequenze).

Ora alcuni scienziati hanno deciso di applicare la teoria dell’informazione contenuta nelle comunicazioni tra delfini per vedere quanti dati riescono a trasmettere tra loro attraverso il loro linguaggio fatto di fischi. Tale quantità di informazioni dipende dalla distribuzione del segnale di frequenza d’occorrenza che si chiama entropia o “Teoria dell’informazione”.

The Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI) can be said to have begun in 1896 with the suggestion by Nikola Tesla (the designer of our modern, alternating current electrical system) that radio transmissions could be used to contact an extraterrestrial intelligent being. In 1899, Tesla actually did detect signals incompatible with, for example, terrestrial electric storms — but some have suggested, after looking at Tesla’s data, that he might have been picking up “storms” on Jupiter (the Jovian plasma torus emits strong radio flux, making Jupiter a kind of miniature pulsar). Later, in August 1924, when Mars was in inferior conjunction (closer to Earth than it had been in over a century), the U.S. Naval Observatory imposed radio quiet for five minutes out of every hour at so that a dirigible equipped with a radio receiver could listen for any Martian signals. But modern SETI really began in 1959 when Philip Morrison and Giuseppe Cocconi wrote a paper for the journal Nature pointing out that extraterrestrial intelligence might be detected using radio antennas. Independently, in 1960, Frank Drake used a radio telescope to conduct the first SETI project by looking at two stars, Tau Ceti and Epsilon Eridani, for signals being sent from extraterrestrial life using the electromagnetic frequency of 1.420 gigahertz with a 400 kilohertz bandpass, meaning about 400,000 different SETI channels fit in a region of the spectrum this wide. That frequency is in what is known as the “water hole,” a range of frequencies that water vapor does not absorb very well (and so a water-based planet might transmit into space at such frequencies).

With colleagues Brenda McCowan and Sean Hanser of the University of California, Davis, we decided to apply information theory to bottlenose dolphin communications to see how much information they were transmitting to each other using their whistle communication system. That information amount depends on the distribution of the signal frequencies-of-occurrence and is called the information entropy.

Source/Continue reading → SPACE.com

Leggi anche/Read also:

Related posts - Potrebbe interessarti leggere anche:

This entry was posted in Carl Sagan, Mars, Marte, News, Planet Earth, Science, Space, Technology and tagged , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Bookmark the permalink.

2 Responses to Evoluzione del SETI: Alla ricerca di Vita Extraterrestre usando il Canto delle Balene e il Linguaggio dei Delfini – SETI Evolution: Searching for Aliens Using Whale Songs and Radios (Op-Ed)

  1. avatar Enzosan says:

    Con Tesla c’è stato un buco temporale.Penso,da quel poco che so,che con lui avremmo potuto fare un salto avanti di almeno 200 anni forse più.Invece,per come la vedo io,siamo regrediti in una “evoluzione” distruttiva.Non sono un uomo di scienza non mi so esprimere bene,ma sono sicuro che hai capito a cosa alludo.Purtroppo la domanda in questo caso è un vicolo cieco ed invariata nel corso degli anni….”PERCHE?”.
    Grazie ancora Deneb per il servizio d’informazione che offri a noi “comuni mortali e profani”.
    Come sempre ti auguro una buona giornata e buon lavoro a tutti voi,grazie.

    • avatar DENEB Official © says:

      Tesla è stato senz’altro un punto di riferimento per molti uomini di scienza impegnati nella ricerca. E forse lo è tutt’ora.
      A questo proposito invito alla lettura di un libro che ripercorre con maestria il lavoro di Tesla, a cura di uno degli scienziati italiani che più ammiro:
      il Prof. Massimo Teodorani: http://www.macrolibrarsi.it/libri/__tesla-lampo-di-genio-libro.php

      Quanto all’evoluzione distruttiva che la Terra sta sperimentando in un vortice che sembra ormai senza fine, credo sia strettamente collegata al fatto che non vi sia stata una crescita sincronica fra tecnologia e coscienza e che di fatto ciò abbia e stia tutt’ora, determinando quello che è evidentemente sotto gli occhi di tutti. Il dislivello e il gap presente fra questi due importanti fattori fanno pensare, per fare un esempio, a dei bambini che giocano con vere spade laser: non è la spada laser in sè ad essere pericolosa, ma il fatto che viene maneggiata ed usata impropriamente da esseri “non pronti” a capirne l’utilizzo e le ripercussioni anche a lunga scadenza nell’utilizzo di tali strumenti.

      Com’è quindi possibile che l’evoluzione non abbia seguito un percorso di crescita omogenea?
      Ci sono state forse delle scoperte più “grandi” di quanto l’essere umano sia stato capace e pronto a gestire?

      Si può rimediare a tutto questo?
      Io sono fermamente convinta di sì…
      E voi?

      Grazie a te e voi tutti,

      Deneb

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *