Grazie alla luce del Sole la Cometa ISON è destinata a diventare un oggetto molto luminoso e visibile ad occhio nudo entro la fine dell’anno, e questo già lo sappiamo. Quello che invece si sta vagliando ora è la possibilità che la stessa Cometa possa spolverare la Terra con meteoriti nei primi mesi del 2014. I ricercatori discuteranno le possibilità in questo senso durante questa settimana.
L’approccio con la Cometa ISON è previsto per il mese di Novembre di quest’anno (2013) quando il suo passaggio vicino al nostro Sole renderà questo davvero uno degli eventi più straordinari degli ultimi anni. Quando la NASA ha osservato questo oggetto celeste lo scorso Gennaio 2013, si trovava ancora vicino all’orbita di Giove ed era già molto attivo. In quella occasione è stata osservata una intensa nube di polvere sprigionarsi della Cometa e questa, dicono gli esperti, potrebbe coinvolgere il Pianeta Terra.
Uno dei maggiori ricercatori ha elaborato una simulazione al computer in cui spiega e mette in rilievo la straordinaria possibilità che, in relazione al passaggio della Cometa, si verifichi una pioggia di meteore, chiamata comunemente “Stelle Cadenti”. Per diversi giorni nel mese di Gennaio 2014, La Terra passerà attraverso una intensa scia di detriti rilasciati da ISON e questo comporta una serie di interessanti prerogative.
Prima di tutto questa “polvere” potrebbe ricadere sulla superficie terrestre, e, secondo i calcoli effettuati dallo scienziato Paul Viegert, si tratterà di elementi davvero minuscoli, che arriveranno ad una velocità pari a 56 KM/s. Visto che queste particelle sono così piccole, potranno rallentare la loro corsa durante il passaggio nella nostra atmosfera e bruciare divenendo una vera e propria pioggia di scintillanti piccoli lampi di luce, che scenderà gentilmente come polvere di stelle a terra, dice Viegert. Ma non vi aspettate di vederla o toccarla, la polvere invisibile rilasciata dalla Cometa potrebbe scendere molto lentamente e potrebbero volerci mesi o anni per percorrere il tragitto dalla alta atmosfera alla superficie della terra.
Un’altro aspetto inusuale per una pioggia di meteoriti potrebbe essere quello di creare il fenomeno delle “Nubi Nottilucenti”.
Le Nubi nottilucenti sono nuvole solitamente caratterizzate da un colore blu elettrico che fluttuano nella alta atmosfera ai poli. Dati recenti della NASA e della navicella AIM, fanno pensare che queste nubi siano relazionate alla polvere spaziale che interagisce con le molecole d’acqua, con il risultato di creare cristalli di ghiaccio che si assemblano in un gioco di luci spettacolari.
Questa è considerata una speculazione, una ipotesi, ma in ogni caso resta la possibilità che la Cometa ISON possa generare questo particolare tipo di nubi. Queste nuvole potrebbero quindi essere l’unico segnale della pioggia meteorica in atto.
Paul Viegert segnala un’altra curiosità: lo sciame di minuscole meteore potrebbe avere non una ma due diverse e opposte direzioni, durante il passaggio della Terra: una riguarderebbe i detriti rilasciati dalla Cometa in fase di allontanamento dal Sole, mentre altri potrebbero seguirne il transito nella stessa direzione, verso il Sole. Lo scienziato confessa di non avere mai assistito ad una cosa del genere e non è al corrente di precedenti. Bill Cooke della NASA segnala un probabile pericolo per le navicelle spaziali in orbita, in quanto queste particelle sono talmente piccole da poter penetrare gli stessi satelliti. Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sono già allertati per probabili anomalie che potranno verificarsi a partire dal mese di Gennaio 2014. Gli appassionati osservatori del cielo sono anch’essi allertati per ogni eventuale sorpresa che la Cometa ISON potrà riservare.
Per maggiori informazioni riguardando il passaggio di ISON, visibile dalla Terra, restate sintonizzati con NASA Science le cui maggiori informazioni verranno segnalate su questo sito. www.denebofficial.com
Traduzione: DENEB Official ©
Sungrazing Comet ISON, expected to become a bright naked-eye object later this year, might dust the Earth with meteoroids in early 2014. Researchers discuss the possibilities in this week’s
