Hubble: Luci di Fata Cosmiche – Cosmic Fairy Lights

Hubble: Luci di Fata Cosmiche - Cosmic Fairy Lights
Credit: ESA/Hubble & NASA

Questo miscuglio scintillante è Messier 5, un ammasso globulare composto da centinaia di migliaia di stelle legate fra loro dalla gravità collettiva. Ma Messier 5 non è un normale ammasso globulare. con i suoi 13 miliardi di anni è incredibilmente antico, risale a quasi l’inizio dell’Universo, a circa 13,8 miliardi di anni fa. E ‘anche uno dei più grandi ammassi conosciuti, situato a soli 24 500 anni luce di distanza, non c’è da meravigliarsi che Messier 5 sia considerato uno dei più popolari siti per gli astronomi, nell’intento di addestrare i loro telescopi.

Messier 5 si presenta come un puzzle. Le stelle in ammassi globulari invecchiano e diventano sagge insieme. Così Messier 5 dovrebbe, ormai, essere costituito perlopiù da da vecchie giganti rosse di piccola massa e di altre stelle antiche. Ma in realtà è pieno di giovani stelle blu conosciute come “vagabonde blu”. Queste stelle incongrue prendono vita quando le stelle si scontrano, o sottraggono materiale da un’altra.

This sparkling jumble is Messier 5 — a globular cluster consisting of hundreds of thousands of stars bound together by their collective gravity. But Messier 5 is no normal globular cluster. At 13 billion years old it is incredibly old, dating back to close to the beginning of the Universe, which is some 13.8 billion years of age. It is also one of the biggest clusters known, and at only 24 500 light-years away, it is no wonder that Messier 5 is a popular site for astronomers to train their telescopes on.

Messier 5 also presents a puzzle. Stars in globular clusters grow old and wise together. So Messier 5 should, by now, consist of old, low-mass red giants and other ancient stars. But it is actually teeming with young blue stars known as blue stragglers. These incongruous stars spring to life when stars collide, or rip material from one another.

Source/Continue reading → Hubble – www.spacetelescope.org

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Attività Solare: Brillamento di Classe X1 – Space Weather: X1 Class Solar Flare

Attività Solare: Brillamento di Classe X1 - Space Weather: X1 Class Solar Flare

Davvero tanto per le previsioni che parlavano di attività solare quieta e tranquilla! Una Regione Attiva complessa formata da AR2035 e AR2046 e posta sul limbo orientale del sole, ha appena rilasciato un brillamento di forte potenza di classe X1.3

Il Solar Dynamics Observatory ha registrato l’evento e l’intenso flash ultravioletto. Il flare ha prodotto una breve interruzione radio (Radio Blackout) nella parte del pianeta rivolta verso il sole e può creare una tempesta di radiazioni nelle ore a venire come i protoni solari accelerano dall’esplosione nella corsa verso il nostro pianeta. Per quanto riguarda effetti geomagnetici è poco probabile che la nuvola di plasma espulsa possa interessare la Terra. Rimanete collegati per i prossimi aggiornamenti.

Attività Solare: Brillamento di Classe X1 - Space Weather: X1 Class Solar Flare

So much for the forecast of “quiet.” An active region near the sun’s western limb has just unleashed an X1-class solar flare (April 25th at 0032 UT).

Departing sunspot complex AR2035-AR2046 erupted on April 25th at 0032 UT, producing a strong X1.3-class solar flare and an HF communications blackout on the dayside of Earth. NASA’s Solar Dynamics Observatory recorded the extreme ultraviolet flash. The flare produced short-lived radio blackouts on the dayside of Earth, and it could produce a radiation storm in the hours ahead as solar protons accelerated by the blast reach our planet. Stay tuned for updates.

Source/Continue reading → SpaceWeather.com

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Buon Compleanno Hubble! – Happy BirthDay Hubble

Buon Compleanno Hubble! - Happy BirthDay Hubble
Credit: NASA

Oggi, nel 1990, veniva lanciato il Telescopio Spaziale Hubble!

On this day in 1990, the Hubble Space Telescope was launched!

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Asteroidi Impattano sulla Terra con Frequenza Sorprendente – Powerful Asteroids Strike Earth with Surprising Frequency

Asteroidi Impattano sulla Terra con Frequenza Sorprendente - Powerful Asteroids Strike Earth with Surprising Frequency

Dall’inizio del 21° secolo decine di asteroidi sono impattati sulla Terra, alcuni di questi avevano molta più energia di una bomba atomica, capace di distruggere una intera città, così come illustra questa nuova animazione. La visualizzazione di questo video è stata rilasciata in onore della Giornata della Terra dalla Fondazione B612, un’organizzazione non-profit che si occupa della caccia agli asteroidi, fondata da ex astronauti della NASA, per evidenziare la frequenza allarmante di queste collisioni extraterrestri.

Il video si basa su nuovi dati provenienti da una rete di sensori in tutto il mondo che è stata progettata per rilevare detonazioni della portata nucleare ed è gestito dal Nuclear Test Ban Treaty Organization. Tra il 2000 e il 2013, questi strumenti hanno individuato 26 esplosioni sul pianeta, con energia pari a 1-600 kilotoni, tutte causate da impatti di asteroidi, secondo quanto dichiarato dai funzionari della Fondazione B612. Per avere un’idea di confronto, la bomba nucleare che ha raso al suolo Hiroshima nel 1945, scoppiò con energia pari a 15 kilotoni. Molte di queste collisioni di asteroidi passano inosservate perché esplodono troppo in alto nell’atmosfera per causare danni al suolo. In più c’è il fatto che spesso questi effetti si verificano sopra le parti remote degli oceani. Ma, come mostrano le nuove animazioni, a volte una potente collisione può avvenire su un’area densamente popolata da esseri umani. Un incandescente puntino rosso su Chelyabinsk, in Russia, segna il punto in cui si è verificato un impatto meteorico da 600 kilotoni nel febbraio 2013, danneggiando centinaia di edifici e ferendo più di 1.000 persone. Con questo video gli astronauti della Fondazione B612 vogliono sensibilizzare l’attenzione sull’argomento affinchè gli studi e le osservazioni da parte degli addetti ai lavori vengano intensificate e rapportate all’importanza della protezione del nostro Pianeta da possibili impatti da asteroidi.

Since the start of the 21st century, dozens of incoming asteroids have slammed into Earth, some of them packing far more energy than a city-destroying atomic bomb, a new animation illustrates. The visualization was released in honor of Earth Day by the B612 Foundation — an asteroid-hunting non-profit organization founded by former NASA astronauts — to highlight the alarming frequency of these extraterrestrial collisions. Continue reading

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Stelle Cadenti d’Aprile: Occhi al Cielo per Le Liridi – The annual Lyrid Meteor Shower

Stelle Cadenti d'Aprile: le Liridi - The Lyrid Meteor Shower

Le Liridi sono uno sciame meteorico attivo dal 22/23 aprile al 26/28 aprile di ogni anno.

Il radiante è localizzato nella costellazione della Lira, vicina cosmica della Costellazione del Cigno e di Deneb, nelle vicinanze della stella Vega, anche se le Liridi non hanno nulla a che vedere con Vega. Infatti lo sciame è stato originato dalla cometa C/1861 G1 (cometa Thatcher), che ha un periodo di oltre 400 anni. È il primo sciame di cui si hanno osservazioni storiche, fu osservato per la prima volta dai Cinesi alcuni secoli A.C. In genere ha attività non particolarmente appariscente, ma periodicamente ha degli incrementi che lo portano a livelli di circa 100 ZHR.

The Lyrids (LYR) are a meteor shower lasting from April 15/16 to April 26/28 each year.

The radiant of the meteor shower is located in the constellation Lyra, near this constellation’s brightest star, Alpha Lyrae (proper name Vega); hence they are also called the Alpha Lyrids and sometimes the April Lyrids. Their peak is typically around April 22 each year. The source of the meteor shower is particles of dust shed in the cometary tail generated by the periodic Comet C/1861 G1 Thatcher. The Lyrids have been observed for the past 2600 years.

Source/Continue reading → wikipedia.org

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Giornata della Terra – Earth Day

Love your Planet

Buongiorno a voi tutti, esseri sul Pianeta Terra!
Hello to all of you, beings on Planet Earth!

#EarthDay #GiornataDellaTerra
Love,

#DENEB Official © ★ www.denebofficial.com
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In Un Piccolo Cristallo Di Quarzo Informazioni Per Sempre – Quartz Glass Stores Information Forever

In Un Piccolo Cristallo Di Quarzo Informazioni Per Sempre - Quartz Glass Stores Information Forever

Hitachi ha presentato un nuovo supporto di memorizzazione dei dati, che si crede possa trattenere informazioni e dati per sempre, anche dopo essere stato sottoposto a condizioni estreme. Il nuovo supporto di memorizzazione di dati è costituito da un pezzo di vetro di quarzo, un materiale estremamente stabile spesso usato per strumenti di laboratorio. Le lastre di quarzo possono resistere a temperature estreme fino a 1000 gradi ed essere esposte a fiamme dirette fino a due ore. Il chip è anche impermeabile e resistente agli agenti chimici e alle onde radio.

Il ricercatore Takao Wantanabe ha dichiarato: “Crediamo che i dati potranno mantenersi e sopravvivere a meno che questo vetro duro venga rotto.” I dati in formato binario sono incisi sul vetro e possono essere letti con un microscopio ottico ordinario. Il codice binario è archiviato in quattro strati, che possono contenere circa 40 megabyte per pollice quadrato (simile ad un CD), ma i ricercatori stanno lavorando per aumentare la sua capacità con l’aggiunta di più strati di stoccaggio. Il quarzo misura attualmente 0,8 x 0,8 cm e uno spessore di soli 0,08 pollici, tuttavia in futuro i ricercatori credono che non solo si sarà in grado di aumentare il numero di strati binari, ma anche che saranno ridotte le attuali le dimensioni.

Hitachi has unveiled a new data storage media, which it claim can hold data forever, even after being subjected to extreme conditions. The new data storage media is made from a piece of quartz glass, an extremely stable material often used to make laboratory instruments. The sheets of quartz can withstand extreme temperatures up to 1000 degrees and be exposed to direct flames for up to two hours. The chip is also waterproof and resistant to chemicals and radio waves.

Senior researcher Takao Wantanabe said: “We believe data will survive unless this hard glass is broken.” The data is etched in binary into the glass, and can be read with an ordinary optical microscope. The binary is stored on four layers, which can hold around 40 megabytes per square inch (similar to a CD), but researchers are working to increase its capacity by adding more layers of storage. The quartz currently measures 0.8 x 0.8 inches and is just 0.08 inches thick, however in the future the researchers believe they will not only be able to increase the number of binary layers, they will also be to reduce the size.

Source/Continue reading → www.hightech-edge.com

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Larimar: La Pietra dei Delfini e del Mare di Atlantide – Larimar: The Dolphin Stone, The Blue Stone of Atlantis

Larimar: La Pietra dei Delfini e del Mare di Atlantide - Larimar: The Dolphin Stone, The Blue Stone of Atlantis
DENEB Official © and Larimar – Gallery

Molteplici connessioni personali mi portano ad essere attratta, da tempi che appena ricordo, da questa meravigliosa gemma terrestre, una particolare varietà di pectolite le cui sfumature racchiudono i colori azzurro-verde-turchini del mare, i colori che più amo. Il Larimar è chiamata anche la “Pietra dei Delfini” o la “Pietra di Atlantide”, anche se il ritrovamento di questa gemma è avvenuto nei mari caraibici della Repubblica Dominicana.

Il Larimar è un tipo di pectolite, o una roccia composta in gran parte di pectolite, un silicato idrato acido di calcio e sodio. Anche se la pectolite si trova in molti luoghi del pianeta, nessuna ha l’esclusiva derivazione vulcanica della colorazione blu del Larimar. Questo punto di blu acqua, diverso da quello di altri pectolite, è il risultato della sostituzione del rame con il calcio. Continue reading

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Attività Solare: Nuovo Brillamento di Classe M7 – Space Weather: M7 Solar Flare

Attività Solare: Nuovo Brillamento di Classe M7 - Space Weather: M7 Solar Flare
Credit: SDO/AIA

La Regione Solare Attiva denominata AR2036 ha eruttato oggi 18 aprile producendo un forte brillamento di classe M7.19.

Il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ha registrato l’estremo flash ultravioletto. Da una prima analisi dei dati forniti dalla sonda STEREO della NASA si pensa che il rilascio di massa coronale (CME) emerso dal brillamento, possa avere una qualche componente diretta verso la Terra. In attesa di aggiornamenti, restate collegati.

Sunspot AR2036 erupted today, April 18th, at 1307 UT, producing a strong M7-class solar flare.

NASA’s Solar Dynamics Observatory recorded the extreme ultraviolet flash. First-look data arriving from NASA’s STEREO-Ahead spacecraft suggest that a CME is emerging from the blast site. If so, it probably has an Earth-directed component. Stay tuned for updates.

Source/Continue reading → SpaceWeather.com

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Costellazione del Cigno: Kepler della NASA Scopre un Pianeta delle Dimensioni della Terra in “Zona Abitabile” – NASA’s Kepler Telescope Discovers First Earth-Size Planet in ‘Habitable Zone’

Il Telescopio Spaziale Kepler della NASA Scopre un Pianeta delle Dimensioni della Terra in "Zona Abitabile" - NASA's Kepler Telescope Discovers First Earth-Size Planet in 'Habitable Zone'
Image credit: NASA Ames/SETI Institute/JPL-Caltech

Costellazione del Cigno – Chiamato Kepler-186f, il nuovo pianeta è più grande del 10% rispetto alla Terra ed è il più esterno di cinque pianeti che ruotano intorno ad una nana rossa. Poiché il pianeta ruota intorno ad una stella piccola e piuttosto fredda viene considerato più come un cugino della Terra che non un suo gemello. Scoperto il primo pianeta roccioso di dimensioni del tutto simili a quelle della Terra sul quale potrebbe scorrere acqua allo stato liquido: una condizione fondamentale, questa, per poter ospitare forme di vita. Si trova nel nostro stesso angolo della Via Lattea ed è stato identificato dall’occhio del più celebre “cacciatore di pianeti” della NASA, il telescopio spaziale Kepler.

Le sue caratteristiche sono riassunte in una dettagliata carta d’identità pubblicata sulla rivista Science. Chiamato Kepler-186f, il nuovo pianeta è più grande del 10% rispetto alla Terra ed è il più esterno di cinque pianeti che ruotano intorno ad una nana rossa (una stella più piccola e fredda del nostro Sole) distante 500 anni luce. Secondo i calcoli della Nasa, Kepler-186f completa la sua orbita in 130 giorni, e la distanza che lo separa dalla sua stella è pari a quella che c’è tra il Sole e Mercurio: si trova dunque nella cosiddetta fascia abitabile, ossia nella regione in cui riceve luce e calore tali da poter mantenere acqua liquida sulla sua superficie. Per la coordinatrice della ricerca, Elisa Quintana, dell’istituto Seti e del Centro di ricerche Ames della NASA, il pianeta potrebbe ricevere dalla sua stella la “giusta” dose di luce e calore, “non troppo né troppo poco”, perché l’acqua possa esistere allo stato liquido. Per questo motivo Kepler-186f è molto diverso dagli altri pianeti simili alla Terra finora scoperti. Questi ultimi sono infatti troppo vicini alla loro stella per poter avere acqua liquida. Kepler-186f è il primo pianeta roccioso identificato nella zona abitabile ad avere dimensioni del tutto simili a quelle della Terra.

Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it

Cygnus Constellation – Using NASA’s Kepler Space Telescope, astronomers have discovered the first Earth-size planet orbiting a star in the “habitable zone” the range of distance from a star where liquid water might pool on the surface of an orbiting planet. The discovery of Kepler-186f confirms that planets the size of Earth exist in the habitable zone of stars other than our sun. While planets have previously been found in the habitable zone, they are all at least 40 percent larger in size than Earth, and understanding their makeup is challenging. Kepler-186f is more reminiscent of Earth.

“The discovery of Kepler-186f is a significant step toward finding worlds like our planet Earth,” said Paul Hertz, NASA’s Astrophysics Division director at the agency’s headquarters in Washington. “Future NASA missions, like the Transiting Exoplanet Survey Satellite and the James Webb Space Telescope, will discover the nearest rocky exoplanets and determine their composition and atmospheric conditions, continuing humankind’s quest to find truly Earth-like worlds.” Although the size of Kepler-186f is known, its mass and composition are not. Previous research, however, suggests that a planet the size of Kepler-186f is likely to be rocky. “We know of just one planet where life exists Earth. When we search for life outside our solar system, we focus on finding planets with characteristics that mimic that of Earth,” said Elisa Quintana, research scientist at the SETI Institute at NASA’s Ames Research Center in Moffett Field, Calif., and lead author of the paper published today in the journal Science. “Finding a habitable zone planet comparable to Earth in size is a major step forward.”

Kepler-186f resides in the Kepler-186 system, about 500 light-years from Earth in the constellation Cygnus.

The system is also home to four companion planets, which orbit a star half the size and mass of our sun. The star is classified as an M dwarf, or red dwarf, a class of stars that makes up 70 percent of the stars in the Milky Way galaxy.

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NASA: Le Nuvole Nottilucenti Creano Teleconnessioni fra Polo Nord e Polo Sud – Unexpected Teleconnections in Noctilucent Clouds

NASA: Teleconnessioni Impreviste nelle Nuvole Nottilucenti - Unexpected Teleconnections in Noctilucent Clouds

I poli della Terra sono separati da quattro oceani, sei continenti e più di 12.000 miglia nautiche. Risulta però, che non sarebbero poi così distanti. Nuovi dati forniti da AIM, navicella spaziale della NASA, hanno rivelato “teleconnessioni” nell’atmosfera terrestre che si estendono su tutto il percorso che va dal Polo Nord al Polo Sud e viceversa, collegando le condizioni del tempo e del clima in maniera molto più profonda di quanto suggerirebbe la semplice geografia. Questo ad opera delle Nubi Nottilucenti.

Ad esempio, dice Cora Randall, membro del team scientifico che lavora alla missione AIM e presidente del Dipartimento di Scienze dell’Atmosfera ed Oceaniche presso l’Università del Colorado, “abbiamo trovato che la temperatura dell’aria in inverno a Indianapolis, Indiana, è ben correlata con la frequenza delle nuvole nottilucenti sopra l’Antartide. ” Le Nubi nottilucenti, o “NLCS,” sono le più alte nubi della Terra. Esse si formano ai margini dello spazio, a circa 83 chilometri sopra le regioni polari del nostro pianeta in uno strato dell’atmosfera denominata mesosfera. Seminate da “fumo di meteore,” le NLCS sono fatte di minuscoli cristalli di ghiaccio che brillano di un intenso blu elettrico quando raggi di luce solare attraversano le loro nubi più alte.

Unexpected Teleconnections in Noctilucent Clouds – Earth’s poles are separated by four oceans, six continents and more than 12,000 nautical miles. Turns out, that’s not so far apart. New data from NASA’s AIM spacecraft have revealed “teleconnections” in Earth’s atmosphere that stretch all the way from the North Pole to the South Pole and back again, linking weather and climate more closely than simple geography would suggest.

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