La NASA sta organizzando una videoconferenza prevista nella giornata di Mercoledì 26 Febbraio, per annunciare le ultime scoperte fatte grazie al Telescopio Spaziale Kepler, meglio conosciuto come il cacciatore di pianeti extra solari.
All’evento parteciperanno:
- Douglas Hudgins, scienziato del programma di esplorazione della divisione di Astrofisica della NASA, di Washington
- Jack Lissauer, scienziato planetario dell’Ames Research Center della NASA, di Moffett Field, Calif.
- Jason Rowe, ricercatore scientifico del SETI Institute, di Mountain View, Calif.
- Sara Seager, professoressa, docente di fisica e scienze planetarie del Massachusetts Institute of Technology (MIT) , con sede a Cambridge, Mass.
Lanciato nel Marzo del 2009, Kepler è stato protagonista della prima missione NASA volta a cercare pianeti delle dimensioni della Terra posti nella cosiddetta “zona abitabile” o nelle vicinanze, ovvero collocati a quella giusta distanza rispetto alla stella a cui orbitano intorno, atta a garantire la giusta temperatura sulla loro superficie, quindi la presenza di acqua allo stato liquido, elemento indispensabile per la vita. Il Telescopio Kepler ha da allora scoperto un numero sbalorditivo di pianeti candidati che abbracciano una vasta gamma di dimensioni e distanze orbitali. Queste scoperte mirano a fornire chiare indicazioni per capire meglio il nostro posto nella galassia.
NASA will host a news teleconference at 1 p.m. EST, Wednesday, Feb. 26, to announce new discoveries made by its planet-hunting mission, the Kepler Space Telescope.
The briefing participants are:
- Douglas Hudgins, exoplanet exploration program scientist, NASA’s Astrophysics Division in Washington
- Jack Lissauer, planetary scientist, NASA’s Ames Research Center, Moffett Field, Calif.
- Jason Rowe, research scientist, SETI Institute, Mountain View, Calif.
- Sara Seager, professor of planetary science and physics, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, Mass.
Launched in March 2009, Kepler was the first NASA mission to find Earth-size planets in or near the habitable zone — the range of distance from a star in which the surface temperature of an orbiting planet might sustain liquid water. The telescope has since detected planets and planet candidates spanning a wide range of sizes and orbital distances. These findings have led to a better understanding of our place in the galaxy.
Source/Continue reading → NASA.gov