Il Team di Kepler convalida 41 nuovi esopianeti con Keck I – Kepler team validates 41 new exoplanets with Keck I

Il Team di Kepler convalida 41 nuovi esopianeti con Keck I - Kepler team validates 41 new exoplanets with Keck I
Credit: NASA AMES

Il team di Kepler ha presentato una relazione relativa a quattro anni di osservazioni del targeting della sonda Kepler sui sistemi di pianeti extrasolari dal WM Keck Observatory, annunciando i risultati al convegno dell’American Astronomical Society a Washington. Queste osservazioni, dal Keck Observatory sulla cima del Mauna Kea, confermano che numerose scoperte di Kepler sono davvero pianeti e producono misure di massa di questi mondi enigmatici che variano tra i formati della Terra e Nettuno.

Più di tre quarti dei pianeti candidati scoperti da Kepler della NASA hanno dimensioni che vanno da quella della Terra a quella di Nettuno, che è quasi quattro volte più grande della Terra. Tali pianeti dominano il censimento galattico, ma non sono rappresentati nel nostro sistema solare. Gli astronomi non sanno come si formano o se sono fatti di roccia, acqua o gas. Utilizzando uno dei due più grandi telescopi del mondo, del Keck Observatory alle Hawaii, gli scienziati hanno confermato 41 dei pianeti extrasolari scoperti da Kepler e determinato le masse di 16 di questi. Con la misurazione di massa e diametro a disposizione, gli scienziati potrebbero determinare immediatamente la densità dei pianeti, catalogarli come pianeti rocciosi o gassosi, o magari un mix dei due. Incluso nei risultati ci sono cinque nuovi pianeti rocciosi di dimensioni variabili dal 10 all’80 per cento più grandi della Terra. Due dei nuovi mondi rocciosi , soprannominati Kepler 99b e Kepler 406B, sono entrambi del quaranta per cento di dimensioni maggiori della Terra e hanno una densità simile al piombo. I pianeti orbitano intorno alla loro stella rispettivamente in meno di cinque e tre giorni, rendendo questi mondi troppo caldi per la vita, come noi la conosciamo.

Kepler

The Kepler team today reports on four years of observations from the W. M. Keck Observatory targeting Kepler’s exoplanet systems, announcing results this week at the American Astronomical Society meeting in Washington. These observations, from Keck Observatory on the summit of Mauna Kea, confirm that numerous Kepler discoveries are indeed planets and yield mass measurements of these enigmatic worlds that vary between Earth and Neptune in size.

More than three-quarters of the planet candidates discovered by NASA’s Kepler spacecraft have sizes ranging from that of Earth to that of Neptune, which is nearly four times as big as Earth. Such planets dominate the galactic census but are not represented in our own solar system. Astronomers don’t know how they form or if they are made of rock, water or gas. Using one of the two world’s largest telescopes at Keck Observatory in Hawaii, scientists confirmed 41 of the exoplanets discovered by Kepler and determined the masses of 16. With the mass and diameter in-hand, scientists could immediately determine the density of the planets, characterizing them as rocky or gaseous, or mixtures of the two. Included in the findings are five new rocky planets ranging in size from ten to eighty percent larger than Earth. Two of the new rocky worlds, dubbed Kepler-99b and Kepler-406b, are both forty percent larger in size than Earth and have a density similar to lead. The planets orbit their host stars in less than five and three days respectively, making these worlds too hot for life as we know it.

Source/Continue reading → Phys.org

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