ISON: Perplessità sulla Cometa del Secolo – Promising Comet ISON Gives Perplexing Performance En Route to Sun

ISON: Perplessità sulla Cometa del Secolo - Promising Comet ISON Gives Perplexing Performance En Route to Sun
Credit: Bruce Gary

Ormai manca meno di un mese all’appuntamento della cometa ISON con il Sole eppure ad oggi, le sue sorti sono ancora ignote. Le osservazioni e le previsioni rimangono piuttosto controverse: a fine ottobre la cometa presentava una luminosità 3,3 volte inferiore rispetto alle stime ufficiali rilasciate dal Minor Planet Center di Cambridge. Secondo Carl Hergenrother del Lunar and Planetary Laboratory di Tucson, Arizona, parte dell’incertezza sarebbe dovuta alle analisi effettuate a diverse lunghezze d’onda. Osservazioni nel visibile (CCD-V) mostrerebbero che la cometa si sta illuminando ad un ritmo normale, mentre osservazioni nelle lunghezze d’onda nel rosso (CCD-R) indicherebbero una luminosità più bassa. Hergenrother spiega che il CCD-R evidenzia più che altro le polveri mentre in CCD-V sono maggiormente visibili i gas: questo significherebbe che negli ultimi mesi il tasso di produzione dei gas della ISON è aumentato come previsto, al contrario del suo tasso di produzione di polveri.

Ammesso sia così, è però lo stesso Hergenrother a chiarire che, comunque, non si sa come interpretare questi dati. John Bortle, veterano cercatore di comete, è altrettanto perplesso, commentando le recenti riprese della ISON. “E’ decisamente strano”, dichiara, “vi è una lunga coda della cometa in miniatura, all’interno di una più grande ma la chioma è molto debole e diffusa”. “A quelle persone che usano grandi telescopi, la cometa appare in modo strano, mentre a quelli che usano telescopi più piccoli o grandi binocoli, appare come una massa cometaria più grande, più o meno debole ma uniforme”. “Questa cometa è attualmente ad una distanza dal Sole dove non si dovrebbe più presentare una tale dicotomia di apparenza”. Bortle ha osservato diverse centinaia di comete eppure dice di non ricordarne una con un comportamento simile: “Allora, che cosa dobbiamo aspettarci dalla ISON? Onestamente non lo so. Tutto quello che posso dire è che non mi piace l’aspetto strano che ha in questo momento”. Intorno al 19 ottobre la ISON sembrava illuminarsi improvvisamente e più rapidamente. Il 21 ottobre Bruce Gary dall’Arizona, che fu il primo a fotografare la cometa appena riemersa dal bagliore del Sole il 12 agosto, scriveva entusiasta di come la chioma e la coda stessero acquistando vigore. Ma solo quattro giorni più tardi la ISON sembrava avesse fatto dietrofront e Gary, esasperato, commentava: “Non so che cosa sta succedendo con questa cometa!”.

Fonte/Leggi tutto → www.aliveuniverseimages.com

With just one month to go before its dramatic solar rendezvous, skirting to within a hairbreadth of the surface of the sun, Comet ISON continues to befuddle observers with its performance en route to the sun. Based on a compilation of Comet ISON observations from observers worldwide as of Oct. 24, the comet, once proclaimed as possibly the “Comet of the Century” was running approximately 1.3 magnitudes, or 3.3 times fainter, than the “official” brightness forecast issued by the Minor Planet Center in Cambridge, Mass. As the comet comes down the home stretch of its long journey before finally grazing to within 730,000 miles (1.2 million kilometers) of the sun, great uncertainty continues regarding whether or not it will remain disappointingly dim or whether it will end up evolving into a spectacularly bright object. 

Carl Hergenrother of the Lunar and Planetary Laboratory in Tucson, Ariz., noted that part of the uncertainty is due to what wavelengths the comet is observed in: “Visual and CCD-V observations do show a comet that is brightening at a normal rate (perhaps even faster than normal for a dynamically new comet) while CCD-R observations show a comet that is barely brightening at all. CCD-R sees predominately dust in contrast with visual and CCD-V, which have large gas components. It seems that over the past month or so ISON’s gas production rate has increased as expected while its dust production rate has not,” Hergenrother said. “I don’t really know what this means but something has to give, either the dust production picks up or the gas production slows down.”

Source/Continue reading → SPACE.com

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