Credit: ESA
Nel corso di un incontro casuale con quella che sembra essere un’esplosione insolitamente forte del vento solare su Saturno, la sonda Cassini della NASA ha rilevato particelle accelerate ad altissime energia. Questo è simile alla accelerazione che avviene intorno a supernove lontane.
Dal momento che non può viaggiare verso esplosioni stellari lontane in questo momento, l’onda d’urto che si forma dal flusso di vento solare intorno al campo magnetico di Saturno, offre un laboratorio raro per gli scienziati della missione Cassini, un team che coinvolge la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana, di osservare questo fenomeno da vicino. I risultati, pubblicati questa settimana sulla rivista Nature Physics, conferma che certi tipi di “shock” possono diventare acceleratori di elettroni molto più efficaci di quanto si pensasse.
During a chance encounter with what appears to be an unusually strong blast of solar wind at Saturn, NASA’s Cassini spacecraft detected particles being accelerated to ultra-high energies. This is similar to the acceleration that takes place around distant supernovas.
Since we can’t travel out to the far-off stellar explosions right now, the shockwave that forms from the flow of solar wind around Saturn’s magnetic field provides a rare laboratory for scientists with the Cassini mission—a partnership involving NASA, the European Space Agency and the Italian Space Agency—to observe this phenomenon up-close. The findings, published this week in the journal Nature Physics, confirm that certain kinds of shocks can become considerably more effective electron accelerators than previously thought.
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