C’è acqua su Cerere – Foto Macchie Brillanti e Nuovi Dettagli – Bright Spots and Color Differences Revealed on Ceres

Cerere cratere Occator colori
Cerere – Le Macchie Brillanti del Cratere Occator- Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA/PSI/LPI

Interessante notizia, più che una novità una conferma e senza tanti giri di parole capitolo sulla domanda che molti di voi come me si stanno facendo: c’è vita su Cerere? Un piccolo approfondimento su questa domanda cruciale nel prossimo articolo. Se interessati, restate sintonizzati!
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Acqua sulla superficie del pianeta nano Cerere: a scoprirla per la prima volta in assoluto, all’interno del cratere Oxo, è stato il team della missione Dawn della Nasa. Fondamentali per la scoperta sono state le osservazioni condotte dallo spettrometro italiano VIR, fornito dall’agenzia Spaziale Italiana (ASI) sotto la guida scientifica dell’INAF. La notizia è stata data alcune ore fa durante una conferenza stampa alla quarantasettesima edizione della Lunar and Planetary Science Conference in corso a The Woodlands, in Texas.

«VIR ha osservato la presenza di acqua all’interno di Oxo, un cratere di recente formazione, con un diametro di circa 9 chilometri e situato nell’emisfero nord di Cerere» conferma Maria Cristina De Sanctis, dell’INAF-IAPS e principal investigator di VIR. «Questa scoperta ribadisce l’importanza di Cerere nel contesto degli scenari di formazione del Sistema solare».

Le nuove dettagliatissime immagini della superficie di Cerere presentate dal team di Dawn mostrano come esso sia un corpo celeste assai complesso dal punto di vista geologico e presenti in alcune zone, come il cratere Haulani, profonde differenze di composizione rispetto alle aree circostanti. Anche per le indagini su Haulani i dati raccolti da VIR sono stati determinanti, permettendo agli scienziati di osservare come viene riflessa la luce del sole dalla superficie di Cerere al variare della sua lunghezza d’onda, nell’intervallo compreso tra il visibile e l’infrarosso e capire così la natura dei materiali che la compongono.

Nel caso di Haulani, un cratere dalla forma irregolare e con evidenti striature di materiale brillante, lo spettrometro ha rilevato abbondanze di minerali profondamente differenti rispetto a quelle riscontrate nelle zone circostanti della superficie, in gran parte costituite da una miscela di materiali contenenti carbonati e fillosilicati in proporzioni variabili. «Le immagini in falsi colori di Haulani mostrano che il materiale scavato da un impatto è differente da quello che compone la superficie di Cerere» aggiunge De Sanctis. «Questa diversità nei materiali può stare a significare o che sotto la superficie di Cerere ci sia uno strato misto o che l’impatto abbia modificato localmente le proprietà dei minerali».

Cerere - Ceres
Il cratere Haulani nell’infrarosso. Credit: NASA / JPL-Caltech / UCLA / ASI / INAF

Anche il cratere Occator, che misura 92 chilometri di diametro per 4 chilometri di profondità, è stato fotografato in dettaglio da Dawn. Le ultime immagini presentate, scattate da una quota di appena 385 chilometri, rivelano una cupola in un pozzo dalle pareti lisce, collocato nella zona centrale e assai brillante del cratere. Numerose fratture dall’andamento rettilineo attraversano la parte superiore e i fianchi di questa cupola. Altre evidenti fratture circondano la cupola e attraversano regioni più piccole e brillanti nel cratere.

«Prima che Dawn iniziasse le osservazioni a bassa quota lo scorso anno, il cratere Occator sembrava essere un’unica, grande zona luminosa. Ora, con le ultime riprese ravvicinate, possiamo vedere strutture complesse che aprono nuovi misteri su cui indagare» ha dichiarato Ralf Jaumann, planetologo e co-investigatore della missione Dawn presso il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) di Berlino. «La complessa geometria presente nelle zone interne del cratere suggerisce attività geologica nel recente passato, ma dovremo completare la mappatura geologica dettagliata del cratere per poter testare le ipotesi sulla sua formazione». Il team di Dawn ha anche completato una mappa a colori migliorata della superficie di Cerere che mette in evidenza la diversità di materiale che la compone e il suo rapporto con la morfologia del pianeta nano. In più, grazie ai primi dati dello strumento Gamma Ray and Neutron Detector (GRaND), ha individuato concentrazioni di idrogeno maggiori in prossimità dei poli. Poiché l’idrogeno è il principale costituente dell’acqua, questa informazione rafforza lo scenario della presenza di ghiaccio d’acqua in prossimità della superficie nelle regioni polari di Cerere.

Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it

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Cerere – Credit: Credits: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF

Scientists from NASA’s Dawn mission unveiled new images from the spacecraft’s lowest orbit at Ceres, including highly anticipated views of Occator Crater, at the 47th annual Lunar and Planetary Science Conference in The Woodlands, Texas, on Tuesday.

Occator Crater, measuring 57 miles (92 kilometers) across and 2.5 miles (4 kilometers) deep, contains the brightest area on Ceres, the dwarf planet that Dawn has explored since early 2015. The latest images, taken from 240 miles (385 kilometers) above the surface of Ceres, reveal a dome in a smooth-walled pit in the bright center of the crater. Numerous linear features and fractures crisscross the top and flanks of this dome. Prominent fractures also surround the dome and run through smaller, bright regions found within the crater.

Dawn scientists also reported in an LPSC scientific session that the VIR instrument has detected water at Oxo Crater, a young, 6-mile-wide (9-kilometer-wide) feature in Ceres’ northern hemisphere. This water could be bound up in minerals or, alternatively, it could take the form of ice.

Jean-Philippe Combe of the Bear Fight Institute, Winthrop, Washington, said that this water-bearing material could have been exposed during a landslide or an impact — perhaps even a combination of the two events. Oxo is the only place on Ceres where water has been detected at the surface so far. Dawn will continue to observe this area.

Source/Continue reading → NASA.gov

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