Futura42 – Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 1 (24 novembre 2014)—Wow, wow, wow! Sono le 22:00 qui sulla Stazione Spaziale Internazionale (usiamo l’orario GMT [ora di Greenwich—N.d.T.]), mi sto avvicinando alla fine del mio primo giorno nello spazio e non so nemmeno come iniziare a descrivere l’esperienza delle ultime 30 ore o giù di lì. Veramente, non lo so.
Dire arrivederci alla mia famiglia, indossare la tuta per il lancio, andare alla rampa di lancio, prendere l’ascensore, agganciarsi le cinture… e poi il lancio, questa corsa sfrenata verso l’orbita e poi lo spegnimento improvviso dei motori, e sentire il mio corpo voler fluttuare via dal seggiolino. E le prime occhiate alla Terra; il mio primo sorgere del sole, le stelle. La mia prima visione della ISS mentre ci avvicinavamo (qualcosa di più su questo più avanti) e poi galleggiare attraverso il portello verso i calorosi abbracci di Sasha, Elena e Butch. I primi goffi tentativi di “volare”, consumare il primo pasto, Butch che ci faceva il briefing sulla toilette, Terry che mi chiamava per vedere il sorgere del sole dalla Cupola… e così tante altre impressioni. Il mio cervello avrà bisogno di diversi giorni per elaborare tutto questo e prometto che condividerò tutto ciò che potrò!
Navetta terrestre in avvicinamento. Splendida immagine della #Soyuz! #Futura42 pic.twitter.com/CXRWKcL1k0
— DENEB Official © (@denebofficial) 24 Novembre 2014
Per ora, vi dirò di un altro momento, che è stato così fortunato e inaspettato. Sapete, quando volate verso la Stazione Spaziale nella Soyuz, a meno che non siate il Comandante che siede nel seggiolino centrale, potete vedere la vostra destinazione solo da molto lontano nella vista in bianco e nero della telecamera (la stessa immagine che viene trasmessa al Controllo Missione e generalmente mostrata durante la copertura mediatica dell’attracco). Come occupante del seggiolino di sinistra o destra, avete solo una visione laterale e non c’è alcun modo di vedere la Stazione fino a quando vi trovate veramente vicini e le sue parti iniziano a entrare nel vostro campo di vista. Prima del volo, i precedenti astronauti delle Soyuz mi avevano ricordato di iniziare a guardare la Stazione Spaziale dal finestrino laterale nell’ultima parte dell’avvicinamento, e così ho fatto: ma non ero nemmeno minimamente preparata a quello che ho visto quando ci trovavamo a circa 30-40 metri.
A quel punto avevo allentato le mie cinture alle spalle un bel po’, così stavo galleggiando sopra il mio seggiolino. Mentre mi sono girata per guardare fuori, all’inizio ho guardato indietro e ho visto uno dei pannelli solari della nostra Soyuz. Poi i miei occhi hanno colto qualcosa nella visione periferica. E mentre mi sono girata lentamente, quando mi sono resa conto di ciò che stavo vedendo, sono stata sopraffatta da puro stupore e gioia: la Stazione Spaziale era lì, ma non era solo una vista qualunque.
Gli enormi pannelli solari erano inondati da una fiammata di luce arancione, vivida, calda e quasi aliena.
Non ho potuto fare a meno di esclamare qualcosa ad alta voce, che potete probabilmente ascoltare nelle registrazioni del nostro attracco [al minuto 4:34 nel video—N.d.T.], visto che a quel punto eravamo a “microfono aperto” con il Controllo Missione. Anton me lo ha ricordato e così ho cercato di contenere il mio stupore e tornare al monitoraggio dell’attracco. Quando ho sbirciato ancora più tardi, il bagliore arancione non c’era più.
Butch mi ha poi detto che aveva sentito il mio stupore nelle comunicazioni radio quando “la Stazione è diventata arancione”. Non lo sapevo, ma apparentemente ci sono solo pochi secondi durante la transizione dal giorno alla notte in cui la Stazione è illuminata da quell’incredibile bagliore arancione. Ed è accaduto esattamente quando ho sbirciato fuori! Mi sento molto fortunata ad avere avuto un primo sguardo così unico del nostro avamposto umano nello spazio: un benvenuto così bello! Che è stato superato, fra l’altro, dall’incredibile benvenuto che i nostri compagni di equipaggio veterani Sasha, Elena e Butch hanno preparato per noi!
L+1: Logbook. Wow wow wow…Writing from space. Couldn’t be better! #SamLogbook #Futura42 https://t.co/eknQwQ9RXv pic.twitter.com/yDp3lFOPxc — Sam Cristoforetti (@AstroSamantha) 25 Novembre 2014
Immediatamente dopo il nostro arrivo ci hanno portati nel Modulo di Servizio per dare un saluto ai nostri amici e parenti a Baikonur, e appena abbiamo avuto una pausa di pochi minuti nella copertura delle comunicazioni hanno iniziato ad “apparecchiare la tavola” con tutto il cibo che avevano già scaldato per noi!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
@AstroSamantha è partita da qualche minuto e sta ancora sorridendo! Un visibile “wow!” ci segnala l’entrata in orbita per raggiungere la ISS — DENEB Official © (@denebofficial) 23 Novembre 2014
Wow, wow, wow! It’s 22:00 here on the International Space Station (we’re on GMT time), I’m approaching the end of my first day in space and I cannot even begin to describe the experience of the past 30 hours or so. Really, I don’t know.
Saying good bye to my family, suiting up for launch, getting to the launch pad, riding up the elevator, strapping in… and then the launch, this wild ride to orbit and then an abrupt engine cutoff and feeling my body wanting to float off my seat. And the first glimpses of Earth: my first sunrise, the stars. My first sight of the ISS as we approached (more to that later) and then floating through the hatch into the warm embraces of Sasha, Elena and Butch. The first clumsy attempts at “flying” , having our first meal, Butch giving us the toilet brief, Terry calling me to watch a sunrise from the Cupola.. and so many more impressions.It will take my brain days to process it all and I promise I will share as much as I can!
For now, I will tell you of one moment, which was so fortunate and unexpected. You know, when you fly to the Space Station in the Soyuz, unless you are the Commander sitting in the center seat, you can only see your destination from far away in the black and white camera view (the same image that is transmitted to Mission Control and usually shown during media coverage of docking). As a left-or right seater, you only have a side view and there’s no way to see the Station until you’re really close and parts of it start coming in your field of you. Before the flight, previous Soyuz fliers had reminded me to start looking for the Space Station in the side window in the last part of the approach and so I did: but I wasn’t prepared in the least for what I saw when we were at about 30-40 meters.
I had released my shoulder straps quite a bit at that point, so I was floating over my seat. As I turned to look outside, at first I looked back and saw one of our Soyuz solar panels, which I had seen before of course. Then my eyes caught something in the peripheral view. And as I slowly turned my gaze and when I realized what I was seeing, I was overcome by pure amazement and joy: the Space Station was there, but not just any view.
The huge solar panels were flooded in a blaze of orange light, vivid, warm almost alien.
I couldn’t help exclaiming something aloud, which you can probably hear in the recordings of our docking, since at that point we were “hot mic” with Mission Control. Anton reminded me of that and so I tried to contain my amazement and return to the docking monitoring. When I peaked again later, the orange glow was gone.
Butch told me later that he had heard my amazement on com when “the Station had turned orange.” I didn’t know, but apparently there’s only a few seconds during day-night transition that the Station is lit by that amazing orange glow. And it happened to be exactly when I peaked outside! I feel very fortunate that I had such a unique first glimpse of our human outpost in space: such a great welcome! Which was only trumped, by the way, by the amazing welcome our veteran crewmates Sasha, Elena and Butch prepared for us! Immediately after our arrival they took us to the Service Module to say hello to our friends and relatives in Baikonur and as soon as we have a few minutes break in the cm coverage they started to “ set the table” with all the food they had already warmed for us!
Amazing being in #space, better than anything I ever imagined. Saw my 1st sunrise from the Cupola today! #HelloEarth pic.twitter.com/iAnzJpZ9MV — Sam Cristoforetti (@AstroSamantha) 25 Novembre 2014
Source/Continue reading → outpost42.esa.int
Grazie mille per il tuo post in particolare per il video dove si sente l’esclamazione di stupore di Samantha
Ciao
Ciao Roberto,
ringraziamo la ESA per la condivisione.
Grazie a te per il link :)