Siete Pronti per un Contatto con una Intelligenza Extraterrestre? – Are you Ready for Contact with Extraterrestrial Intelligence?

Siete Pronti per un Contatto con una Intelligenza Extraterrestre? - Are you Ready for Contact with Extraterrestrial Intelligence?
Credit: José Antonio Peñas/Sinc

Il programma del SETI è conosciuto per la sua ricerca mirata a tracciare eventuali segnali di civiltà extraterrestri, ma ora si sta considerando la possibilità di inviare un preciso messaggio dalla Terra informando della nostra posizione. Un ricercatore della Università di Cádiz, in Spagna, ha testato questa idea tramite una ricerca effettuata su alcuni studenti, la quale ha rivelato una sostanziale ignoranza sulla natura del cosmo e di come l’influenza delle religioni pesino su queste materie.

Il progetto SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence – Rierca di Intelligenza Extraterrestre) è nato come iniziativa negli anni ’70 con il sostegno e i fondi della NASA, ma si evoluto grazie anche al supporto e alla collaborazione di milioni di utenti di internet che si sono adoperati nello studio dei dati forniti dall’Osservatorio di Arecibo a Puerto Rico dove vengono trattati ed elaborati tali informazioni. Ora i ricercatori impegnati nella dibattuta ricerca vogliono effettuare un passo successivo e non solo cercare eventuali segnali di civiltà aliene, ma anche attivando l’invio di precisi messaggi dalla Terra per intercettare eventuali altre forme di vita intelligente. L’astrofisico Stephen Hawking ha già da tempo sollevato perplessità e messo in guardia dai possibili rischi che può tale pratica comportare per l’umanità, dal momento in cui tale segnale potrebbe essere accolto da civiltà molto più avanzate di noi tecnologicamente, specie nel caso non dovessero avere buone intenzioni. Le implicazioni etiche e sociali di tale eventualità sono state poste nel questionario elaborato dal neuro-psicologo Gabriel G. de la Torre, professore dell’Università di Cádiz, nonchè collaboratore attivo nel progetto Mars 500 come esperto nella psicologia spaziale, sostenuta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Le domande chiedevano: “Può una decisione del genere essere presa solo da una parte del nostro pianeta?”, “Cosa può succedere se qualcuno raccogliesse il nostro segnale nello spazio?”, “Siamo pronti per questo contatto?”. Per avere risposta a queste domande, il professor de la Torre si è rivolto ad un gruppo di 116 studenti universitari di varie nazionalità, americani, italiani e spagnoli. L’intento del questionario era mirato a conoscere il grado di preparazione in materia di astronomia, il livello di percezione rispetto alle leggi della fisica, la specifica conoscenza sulla posizione di stelle e pianeti nell’Universo ed anche quesiti sulla religione del tipo: “Credi che Dio abbia creato l’Universo?”. Il questionario ha incluso anche specificatamente domande sulla preparazione al contatto con civiltà extraterrestri.

I risultati di tale ricerca sono stati pubblicati sulla rivista ‘Acta Astronautica’ e indicano che la specie umana non è pronta per cercare o attivare un contatto con altre forme di vita intelligente, per una serie di lacune che riguardano conoscenza e preparazione sulla materia in generale. Per questa ragione il SETI si è impegnato a raccomandare di trovare strategie alternative per colmare tali mancanze. Lo studio ha quindi mostrato la pochezza del livello di conoscenza, quindi la necessità di incrementare l’interesse e la preparazione a livello globale, e di fare in modo di sviluppare una coscienza a livello cosmico con il miglior strumento che abbiamo: l’educazione.

The SETI project scientists are known for tracking possible extraterrestrial signals, but now they are also considering sending messages from Earth telling of our position. A researcher from the University of Cádiz (Spain) questions this idea in view of the results from a survey taken by students, revealing the general level of ignorance about the cosmos and the influence of religion when tackling these matters.

The Search for ExtraTerrestrial Intelligence (SETI) project is an initiative that began in the 70s with funding from NASA, but that has evolved towards the collaboration of millions of Internet users for the processing of data from the Arecibo Observatory (Puerto Rico), where space tracking is carried out. Now the members of this controversial project are trying to go further and not only search for extraterrestrial signs, but also actively send messages from Earth (Active SETI) to detect possible extraterrestrial civilisations. Astrophysicists, such as Stephen Hawking, have already warned of the risk that this implies for humanity, since it could favour the arrival of beings with more advanced technology and dubious intentions. The ethical and sociological implications of this proposal have been analysed by the neuro-psychologist Gabriel G. de la Torre, professor at the University of Cádiz and participant in previous projects such as Mars 500 or space psychology topical team project financed by the European Space Agency, who wonders: “Can such a decision be taken on behalf of the whole planet? What would happen if it was successful and ‘someone’ received our signal? Are we prepared for this type of contact?” To answer these questions, the professor sent a questionnaire to 116 American, Italian and Spanish university students. The survey assessed their knowledge of astronomy, their level of perception of the physical environment, their opinion on the place that things occupy in the cosmos, as well as religious questions – for example, “do you believe that God created the universe?” – or on the likelihood of contact with extraterrestrials.

The results, published in the journal ‘Acta Astronautica’, indicate that, as a species, humanity is still not ready for trying to actively contact a supposed extraterrestrial civilisation, since people lack knowledge and preparation. For this reason, SETI researchers are recommended in this study to look for alternative strategies. “This pilot study demonstrates that the knowledge of the general public of a certain education level about the cosmos and our place within it is still poor. Therefore, a cosmic awareness must be further promoted – where our mind is increasingly conscious of the global reality that surrounds us – using the best tool available to us: education.

Source/Continue reading → Phys.org

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4 Responses to Siete Pronti per un Contatto con una Intelligenza Extraterrestre? – Are you Ready for Contact with Extraterrestrial Intelligence?

  1. Pingback: Neil deGrasse Tyson: Umani e Alieni – Humans and Aliens | DENEB Official ©

  2. avatar DENEB Official © says:

    Amici, avrei piacere di conoscere il vostro pensiero in merito alla ricerca in questione e alla precisa domanda:
    Siete Pronti per un Contatto con una Intelligenza Extraterrestre?
    Vi aspetto, grazie,
    Deneb

    • avatar Gero says:

      Sicuramente è come scoperchiare il vaso di pandora e le implicazioni potrebbero essere molteplici. Non è del tutto sicuro che si possa trovare una civiltà avanzata perchè io penso che se ve ne fosse una saremmo già stati contattati da loro (a meno che non l’abbiano già fatto e noi ancora ne siamo all’oscuro) mi affascina di più l’ipotesi che una civiltà avanzata vi fu prima e magari poi si è estinta lasciando le semnti di questa in giro per il cosmo e da dove noi magari abbiamo un lascito (il dna). Ad ogni modo chiunque sarebbe curioso di saperese c’è vita nell’universo, personalmente credo però, che la nostra razza non sia ancora pronta. L’uomo di oggi è un piccolo bambino abitante nel gigantesco condominio della via lattea. Affannosamente, sale e scende le scale dello spazio con la speranza di incontrare un condomino per scambiare quattro chiacchiere. Un giorno, quando sarà grande abbastanza, riuscirà ad uscire dal portone del palazzo e solo allora potrà scoprire di abitare in una triste città fantasma o una fiorente metropoli. Ma per ora siamo solo dei bambini che si fanno la guerra per contendersi dei “giocattoli” e finchè non raggiungeremo un elevato grado di auto-coscienza di ciò che significa essere abitanti dell’universo, rispettarci e coabitare nello stesso pianeta civilmente e con rispetto verso il prossimo è meglio non agitare le acque, potremmo avere a che fare con qualcuno che inorridito dalle nostre barbarie e malcostumi, potrebbe infliggerci una punizione “biblica da giorno del giudizio”. C’è da dire però, (sperando in positivo) che l’ufficializzazione di una scoperta simile farebbe crollare finalmente tutti i dogmi etico/religiosi che per secoli hanno vessato il cammino dell’uomo rallentando la sua emancipazione. Un caro saluto alla donna delle stelle, Deneb da Gero.

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