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Caratteristiche anomale osservate in un condensato ultrafreddo di atomi di litio, attribuite inizialmente a solitoni inspiegabilmente lenti e pesanti, potrebbero in realtà essere dovute ad anelli vorticosi quantistici.
Questa la conclusione d’una storia che ha a che fare con un probabile scambio d’identità in ambito quantistico. Una storia recente – l’articolo dal quale tutto ha inizio è stato pubblicato su Nature nell’agosto scorso – ma con due protagonisti bizzarri descritti per la prima volta nell’Ottocento. E presenti in natura nei contesti più disparati, dalle fibre ottiche ai delfinari, dagli estuari dei fiumi fino all’interno dei nostri cuori: i solitoni e gli anelli vorticosi.
Ciò apre alla comprensione dei meccanismi alla base dei cosiddetti “glitch”, brusche variazioni nella velocità di rotazione delle stelle di neutroni, come quella osservata di recente dal telescopio spaziale Swift nel magnetar 1E 2259. Variazioni, suggeriscono gli autori, che potrebbero essere indotte proprio da interazioni fra i vortici in atto all’interno delle stelle stesse.
Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it
In a recent article, Yefsah et al. Nature (London) 499 426 (2013) report the observation of an unusual excitation in an elongated harmonically trapped unitary Fermi gas.
After phase imprinting a domain wall, they observe oscillations almost an order of magnitude slower than predicted by any theory of domain walls which they interpret as a “heavy soliton” of inertial mass some 200 times larger than the free fermion mass or 50 times larger than expected for a domain wall. We present compelling evidence that this “soliton” is instead a quantized vortex ring, by showing that the main aspects of the experiment can be naturally explained within the framework of time-dependent superfluid density functional theories.
Source/Continue reading → prl.aps.org