TRAPPIST-1: Non 3 ma 7 pianeti simili alla Terra! – Ultracool Dwarf and the Seven Planets

TRAPPIST-1 ESO/N. Bartmann/spaceengine.org
TRAPPIST-1 ESO/N. Bartmann/spaceengine.org

Tutto il mondo è stato in una trepidante attesa creata dall’annuncio della Nasa rivelato ieri sera alle 19:00 ora italiana: l’entusiasmo è stato ripagato con la scoperta che intorno alla piccola stella TRAPPIST-1 non ci sono solo tre pianeti ma 7, tutti simili alla Terra e con caratteristiche che portano a pensare che siano mondi potenzialmente abitabili. La notizia in effetti è grandiosa, anche se non è del tutto una scoperta inedita, visto che 3 di questi pianeti sono stati già individuati nel 2016 grazie alla scoperta di un’equipe di astronomi guidata da Michaël Gillon, dell’Institut d’Astrophysique et Géophysique dell’Università di Liegi in Belgio. Il fatto è che la tipologia della stella in questione, una nana rossa, è la più comune e fino a poco tempo fa si era semplicemente ipotizzato potesse ospitare pianeti, ma ora sappiamo che non solo queste piccole stelle fredde ospitano veri e propri sistemi planetari, ma che questi pianeti possono avere caratteristiche simili alla Terra, quindi abili ad ospitare la vita. Ed è questo il punto della questione. Come dice l’astronauta Paolo Nespoli, la quantità enorme di pianeti nell’Universo ci porta a pensare che è solo provabile, anzi forse sicuro che non siamo soli!

Una nana ultrafredda e sette pianeti – Mondi di dimensioni simili alla Terra e temperati in un sistema planetario straordinariamente ricco. Alcuni astronomi hanno trovato un sistema di sette pianeti di dimensioni simili alla Terra ad appena 40 anni luce da noi, usando telescopi da terra e dallo spazio, tra cui il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. I pianeti sono stati tutti individuati mentre passavano di fronte alla propria stella madre, la nana ultrafredda nota come TRAPPIST-1. Secondo l’articolo pubblicato oggi dalla rivista Nature, tre dei pianeti si trovano nella zona abitabile e potrebbero ospitare oceani d’acqua in superficie, aumentando la probabilità che il sistema stellare possa ospitare la vita. Questo sistema contiene il maggior numero di pianeti di dimensione terrestre trovato finora e il più grande numero di mondi che possano sostenere acqua liquida in superficie.

Google Doodle
Google Doodle!

Alcuni astronomi, usando il telescopio TRAPPIST-South all’Osservatorio di La Silla dell’ESO, il VLT (Very Large Telescope) al Paranal e il telescopio spaziale Spitzer della NASA, così come altri telescopi in tutto il mondo, hanno ora confermato l’esistenza di almeno sette piccoli pianeti in orbita intorno alla nana rossa fredda TRAPPIST-1. Tutti i pianeti, chiamati TRAPPIST-1b, c, d, e, f, g e h in ordine di distanza crescente dalla stella madre, hanno dimensioni simili a quelle della Terra.

TRAPPIST-1e Poster - Nasa
An artist’s fantasy of the surface of TRAPPIST-1e, a stop on a tour of this seven-world system. Credit: NASA

Piccoli cali nell’emissione di luce della stella, causati da ciascuno dei sette pianeti mentre le passano di fronte – questi eventi sono noti come transiti – hanno permesso agli astronomi di dedurre informazioni sulle loro dimensioni, composizione e orbita. Si è trovato che almeno i sei pianeti più interni sono confrontabili alla Terra per dimensione e temperatura Il primo autore Michaël Gillon dell’Istituto STAR all’Università di Liegi in Belgio è entusiasta dei risultati ottenuti: “È un sistema planetario sorprendente – non solo perchè abbiamo trovato così tanti pianeti, ma perchè sono incredibilmente simili per dimensione alla Terra!” Con una massa pari all’8% del Sole, TRAPPIST-1, nella costellazione dell’Acquario, è molto piccola in termini stellari – solo marginalmente più grande del pianeta Giove – e anche se vicina a noi appare molto debole.

Gli astronomi si aspettavano che queste stelle nane potessero ospitare molti pianeti di dimensione terrestre in orbite molto strette, rendendole obiettivi promettenti per la caccia alla vita extraterrestre, e TRAPPIST-1 è il primo di questi sistemi a essere stato scoperto.

Il co-autore Amaury Triaud spiega: “La produzione energetica delle stelle nane come TRAPPIST-1 è molto più debole di quella del Sole. Perchè ci sia acqua liquida in superficie, i pianeti dovrebbero essere in orbite più vicine di quanto vediamo nel Sistema Solare. Fortunatamente sembra che questa configurazione compatta sia proprio ciò che troviamo intorno a TRAPPIST-1!” L’equipe ha determinato che tutti i pianeti nel sistema sono di dimensioni simili alla Terra e Venere nel Sistema Solare o appena più piccoli. Le misure di densità suggeriscono che almeno i sei pianeti più interni siano probabilmente rocciosi. Le orbite planetarie non sono molto più grandi di quelle delle lune di Galileo e sono invece molto più piccole dell’orbita di Mercurio nel Sistema Solare. Ma la dimensione minuscola e la bassa temperatura di TRAPPIST-1 implicano che l’energia che arriva ai pianeti è simile a quella ricevuta dai pianeti interni nel nostro Sistema Solare; TRAPPIST-1c, d e f ricevono quantità di energia simili a Venere, Terra e Marte, rispettivamente.

Tutti e sette i pianeti scoperti nel sistema potrebbero avere acqua liquida in superficie, anche se le distanze orbitali rendono alcuni candidati più promettenti di altri. Modelli climatici suggeriscono che i pianeti più interni, TRAPPIST-1b, c e d, siano probabilmente troppo caldi per avere acqua liquida, tranne forse su una piccola frazione della superficie. La distanza orbitale del pianeta più esterno, TRAPPIST-1h, non è confermata, anche se è probabilmente troppo distante e freddo per l’acqua liquida – assumendo che non ci siano altri processi di riscaldamento. TRAPPIST-1e, f e g perciò rappresentano il “Santo Graal” degli astronomi alla ricerca di pianeti, poichè orbitano nella zona abitabile e potrebbero ospitare oceani di acqua in superficie. Queste nuove scoperte rendono il sistema TRAPPIST-1 molto importante per studi futuri. Il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA viene già usato per ricercare atmosfere intorno ai pianeti e Emmanuël Jehin, membro della collaborazione, è entusiasta sulle possibilità future: “Con la nuova generazione di telescopi, come l’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO e il telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA saremo presto in grado di cercare l’acqua e forse anche evidenza di vita in questi mondi.”

Fonte/Leggi tutto → ESO.org

Temperate Earth-sized Worlds Found in Extraordinarily Rich Planetary System – Astronomers have found a system of seven Earth-sized planets just 40 light-years away. Using ground and space telescopes, including ESO’s Very Large Telescope, the planets were all detected as they passed in front of their parent star, the ultracool dwarf star known as TRAPPIST-1. According to the paper appearing today in the journal Nature, three of the planets lie in the habitable zone and could harbour oceans of water on their surfaces, increasing the possibility that the star system could play host to life. This system has both the largest number of Earth-sized planets yet found and the largest number of worlds that could support liquid water on their surfaces.

Astronomers using the TRAPPIST–South telescope at ESO’s La Silla Observatory, the Very Large Telescope (VLT) at Paranal and the NASA Spitzer Space Telescope, as well as other telescopes around the world, have now confirmed the existence of at least seven small planets orbiting the cool red dwarf star TRAPPIST-1. All the planets, labelled TRAPPIST-1b, c, d, e, f, g and h in order of increasing distance from their parent star, have sizes similar to Earth. Dips in the star’s light output caused by each of the seven planets passing in front of it — events known as transits — allowed the astronomers to infer information about their sizes, compositions and orbits. They found that at least the inner six planets are comparable in both size and temperature to the Earth. Lead author Michaël Gillon of the STAR Institute at the University of Liège in Belgium is delighted by the findings: “This is an amazing planetary system — not only because we have found so many planets, but because they are all surprisingly similar in size to the Earth!”

Source/Continue reading → ESO.org

★★★ Posted on 02/05/2016 by DENEB Official © via ESO: Scoperti Tre Mondi Forse Abitabili Vicini alla Terra in cui Cercare la Vita – Three Potentially Habitable Worlds Found Around Nearby Ultracool Dwarf Star

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4 Responses to TRAPPIST-1: Non 3 ma 7 pianeti simili alla Terra! – Ultracool Dwarf and the Seven Planets

  1. avatar Antonio says:

    Ciao Daneb,
    è da molto che seguo il tuo blog, grazie per averlo ideato e per l’entusiamo (contagioso) che ci metti, io sono un semplice appassionato di astronomia, mi piacerebbe avere un bel telescopio…mi divertirei un mondo, ma al momento non è alla mia portata, pazienza.
    Rispondendo alla tua domanda, il mio parere da sempre è che di certo da qualche parte del nostro universo, non solo c’è vita, per vita intesa come batteri e microrganismi non è necessario andare lontano, se solo l’uomo potesse andare ad esempio su marte, europa e tanti altri pianeti e satelliti del nostro sistema solare, sono sicuro che qualche forma di vita la troverebbe, sicuramente sarebbe una grande scoperta e una grande gioia averne le prove, però io penso alla vita un pò più complessa, e come dicevo prima sono sicuro che non solo non siamo soli nell’universo, ma che nell’arco di quasi 14 miliardi di anni, civiltà sono nate e magari estinte mentre i loro deboli e lontani segnali devono ancora arrivarci, personalmente credo che più civiltà siano attualmente presenti in vicine o lontane galassie, il problema è l’immensità che ci divide.

    • avatar DENEB Official © says:

      Ciao Antonio, grazie per le tue parole, mi fa piacere.
      Sulle distanze hai ragione, ma forse il problema di superarle potrebbe essere al momento dei terrestri e magari già risolto da civiltà esponenzialmente più avanti tecnologicamente…
      Chissà!

  2. avatar DENEB Official © says:

  3. avatar DENEB Official © says:

    Si tratta di capire che la scoperta di altra vita oltre quella sulla Terra non è una questione di “se” ma di “quando”!
    Allora cari amici, la domanda è: c’è ancora qualcuno su questo pianeta che possa pensare che siamo soli nell’Universo?

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