Panspermia – Comete: Vita sulla Terra e forse Ovunque nell’Universo – Comets: Life on Earth and perhaps elsewhere

Cometa - Comet

La teoria della panspermia non è certo una novità, anzi, sempre più ricerche e studi stanno portando nuove prove a supporto dell’idea che la vita sulla Terra sia stata agevolata dall’impatto di comete e/o asteroidi con la conseguenza oggettiva di pensare con cognizione di causa che ciò non sia affatto una prerogativa esclusiva della Terra, ma una prassi normale ovunque nell’Universo. Le comete giocano quindi un ruolo importantissimo nella distribuzione dei “semi” della vita.
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Comete che impattano sulla Terra sono sinonimo di grandi estinzioni, ma ora una ricerca presentata ad una conferenza di geochimica a Praga mostra in che modo le comete sarebbero diventate una forza trainante per l’innesco di una notevole sintesi di peptidi, i primi mattoni della vita. Questo studio può avere implicazioni per la genesi della vita su altri mondi.

Il Dr Haruna Sugahara, dell’Agenzia giapponese del dipartimento di Tecnologia e Scienza Marina Terrestre (JAMSTEC) di Yokohama, e il Dr Koichi Mimura, dell’Università di Nagoya, hanno eseguito una serie di esperimenti per simulare le condizioni degli impatti delle comete sulla Terra primordiale, al momento in cui la vita ha fatto la sua prima apparizione, circa 4 miliardi di anni fa. Hanno usato miscele congelate di aminoacidi, acqua ghiacciata e silicati (forsterite) in condizione criogenica (77 K), e utilizzato una pistola di propellente per simulare lo shock di una cometa. Dopo le analisi della miscela effettuate dopo l’impatto attraverso gascromatografia, hanno trovato che alcuni aminoacidi si erano uniti in brevi peptidi fino a 3 unità di lunghezza (tripeptidi). Sulla base dei dati sperimentali, i ricercatori sono stati in grado di stimare che la quantità di peptidi prodotti sarebbe circa la stessa di come si è pensato fosse il prodotto di processi terrestri normali (come temporali o da cicli di idratazione e disidratazione). Secondo quanto afferma Haruna Sugahara: “Il nostro esperimento ha dimostrato che le condizioni di freddo delle comete al momento degli impatti sono state fondamentali per questa sintesi, come il tipo di peptido formatosi in questo modo, hanno maggiori probabilità di evolvere in peptidi più lunghi. Questa scoperta indica nuovamente che gli impatti delle comete quasi certamente hanno svolto un ruolo importante nel garantire i semi della vita sulla Terra primordiale.

Con questi dati si è aperta anche la probabilità di vedere una simile evoluzione chimica in altri corpi extraterrestri, a cominciare da peptidi e derivati cometari.

All’interno del nostro sistema solare i satelliti ghiacciati di Giove e Saturno, Europa ed Encelado, è probabile abbiano subìto un bombardamento simile dalle comete. Infatti, la missione Stardust NASA ha mostrato la presenza di amminoacido glicina nelle comete. La produzione di brevi peptidi è il passo chiave nell’evoluzione chimica delle molecole complesse. Una volta che il processo si è così avviato, è necessaria quindi molta meno energia per creare peptidi a catena più lunga in un ambiente come quello acquatico terrestre. Gli impatti delle comete sono tradizionalmente associati all’estinzione di massa sulla Terra, ma questo studio dimostra che prima di tutto hanno probabilmente aiutato a far ripartire l’intero processo della vita”.

Comet impact on Earth are synonymous with great extinctions, but now research presented at the Goldschmidt geochemistry conference in Prague shows that early comet impact would have become a driving force to cause substantial synthesis of peptides – the first building blocks of life.

This may have implications for the genesis of life on other worlds. Dr Haruna Sugahara, from the Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology (JAMSTEC) in Yokahama, and Dr Koichi Mimura, from Nagoya University performed a series of experiments to mimic the conditions of comet impacts on the Early Earth at the time when life first appeared, around 4 billion years ago. They took frozen mixtures of amino acid, water ice and silicate (forsterite) at cryogenic condition (77 K), and used a propellant gun to simulate the shock of a comet impact. After anyalysing the post-impact mixture with gas chromatography, they found that some of the amino acids had joined into short peptides of up to 3 units long (tripeptides). Based on the experimental data, the researchers were able to estimate that the amount of peptides produced would be around the same as had been thought to be produced by normal terrestrial processes (such as lighting storms or hydration and dehydration cycles). According to Haruna Sugahara: “Our experiment showed that the cold conditions of comets at the time of the impacts were key to this synthesis, as the type of peptide formed this way are more likely to evolve to longer peptides. This finding indicates that comet impacts almost certainly played an important role in delivering the seeds of life to the early Earth.

It also opens the likelihood that we will have seen similar chemical evolution in other extraterrestrial bodies, starting with cometary-derived peptides.

Within our own solar system the icy satellites of Jupiter and Saturn, such as Europa and Enceladus are likely to have undergone a similar comet bombardment. Indeed, the NASA stardust mission has shown the presence of the amino acid glycine in comets. The production of short peptides is the key step in the chemical evolution of complex molecules. Once the process is kick-started, then much less energy is needed to make longer chain peptides in a terrestrial, aquatic environment. Comet impacts are normally associated with mass extinction on Earth, but this works shows that they probably helped kick-start the whole process of life in the first place”.

Source/Continue reading → Phys.org

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