I Quasar, tra gli oggetti più luminosi dell’Universo, aiutano a comprendere la formazione delle Galassie – ‘Sideline quasars’ helped to stifle early galaxy formation, says CU study

I Quasar, tra gli oggetti più luminosi dell'Universo, aiutano a comprendere la formazione delle Galassie - ‘Sideline quasars’ helped to stifle early galaxy formation, says CU study

Uno studio basato su immagini del telescopio spaziale Hubble rivela come i quasar, che sono tra gli oggetti più luminosi dell’Universo, abbiano rallentato la formazione delle galassie nell’Universo primordiale. Strappando gli elettroni dagli atomi di elio e riscaldando il gas al punto da impedirgli di formare nuove stelle.

Una forma di groviera. Così descrive l’Universo primordiale Michael Shull dell’Università del Colorado a Boulder, autore di uno studio appena pubblicato su Astrophysical Journal. In cui, assieme ai suoi colleghi, parte dall’analisi di un quasar osservato grazie al telescopio spaziale Hubble per spiegare come questi oggetti, nelle prime fasi di vita dell’Universo, agissero insieme per “svuotare” intere zone del mezzo intergalattico producendo appunto una struttura a buchi, di cui ancora si osservano le tracce. Protagonista dello studio è il quasar HS1700+6416, uno dei più brillanti dell’Universo. I quasar sono nuclei di galassie attive e sono tra gli oggetti più luminosi dell’Universo. Vengono usati dagli astrofisici come “fari” per illuminare le zone più antiche e remote dell’Universo, e in questo caso ha permesso agli astronomi di studiare il materiale gassoso posto fra noi e il quasar, grazie a uno spettrografo montato sul telescopio Hubble. E hanno usati i dati per fare ipotesi sul modo in cui quasar di quel tipo influenzano l’ambiente cosmico che li circonda.

Fonte/Leggi tutto → Media.INAF.it

University of Colorado Boulder astronomers targeting one of the brightest quasars glowing in the universe some 11 billion years ago say “sideline quasars” likely teamed up with it to heat abundant helium gas billions of years ago, preventing small galaxy formation.

CU-Boulder Professor Michael Shull and Research Associate David Syphers used the Hubble Space Telescope to look at the quasar — the brilliant core of an active galaxy that acted as a “lighthouse” for the observations — to better understand the conditions of the early universe. The scientists studied gaseous material between the telescope and the quasar with a $70 million ultraviolet spectrograph on Hubble designed by a team from CU-Boulder’s Center for Astrophysics and Space Astronomy. During a time known as the “helium reionization era” some 11 billion years ago, blasts of ionizing radiation from black holes believed to be seated in the cores of quasars stripped electrons from primeval helium atoms, said Shull. The initial ionization that charged up the helium gas in the universe is thought to have occurred sometime shortly after the Big Bang.

Source/Continue reading → www.colorado.edu

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