Credit: David A. Aguilar (CfA)
Anche le stelle morenti potrebbero ospitare pianeti con la vita e se la vita esiste, potremmo essere in grado di rilevarlo entro il prossimo decennio. Questo incoraggiante risultato proviene da un nuovo studio teorico su pianeti simili alla Terra che orbitano attorno a stelle nane bianche. I ricercatori hanno scoperto e potuto rilevare che l’ossigeno nell’atmosfera del pianeta di una nana bianca è più facilmente similare ad un pianeta come la Terra, che orbita attorno ad una stella simile al Sole.
“Nella ricerca di fattori biologici extraterrestri, che possano ricondurre e rilevare forme di vita, le prime stelle che dovrebbero essere prese i considerazione sono le nane bianche”, ha dichiarato Avi Loeb, teorico presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) e direttore dell’Institute for Theory and Computation. Quando una stella come il Sole muore, soffia fuori i suoi strati esterni, lasciando dietro di sé un nucleo caldo chiamato nana bianca. Una nana bianca ha tipicamente le dimensioni della Terra. Si raffredda lentamente e svanisce nel tempo, ma può trattenere il calore sufficiente per riscaldare un mondo vicino per miliardi di anni. Dal momento che una nana bianca è molto più piccola e più debole del Sole, un pianeta dovrebbe essere molto più vicino per essere abitabile ed avere acqua allo stato liquido sulla sua superficie. Un pianeta abitabile potrebbe quindi girare intorno ad una nana bianca, una volta ogni 10 ore, a una distanza di circa un milione di miglia.
Even dying stars could host planets with life—and if such life exists, we might be able to detect it within the next decade. This encouraging result comes from a new theoretical study of Earth-like planets orbiting white dwarf stars. Researchers found that we could detect oxygen in the atmosphere of a white dwarf’s planet much more easily than for an Earth-like planet orbiting a Sun-like star.
“In the quest for extraterrestrial biological signatures, the first stars we study should be white dwarfs,” said Avi Loeb, theorist at the Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) and director of the Institute for Theory and Computation. When a star like the Sun dies, it puffs off its outer layers, leaving behind a hot core called a white dwarf. A typical white dwarf is about the size of Earth. It slowly cools and fades over time, but it can retain heat long enough to warm a nearby world for billions of years. Since a white dwarf is much smaller and fainter than the Sun, a planet would have to be much closer in to be habitable with liquid water on its surface. A habitable planet would circle the white dwarf once every 10 hours at a distance of about a million miles.
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