In arrivo a San Marino i nuovi cercatori di civiltà aliene: 4° Congresso IAA Accademia Internazionale di Astronautica

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Allen Telescope Array

CERCANDO TRACCE DI VITA NELL’UNIVERSO

Dicono che Gerry Harp conservi perennemente una bottiglia di champagne in ghiaccio, per ogni evenienza. L’attuale uomo di punta del SETI Institute conferma che ogni due anni la bottiglia viene bevuta per festeggiare i risultati conseguiti fino ad allora, e sostituita con una nuova. Nato professionalmente come fisico dei semiconduttori, si è occupato con successo di meccanica quantistica e di olografia. La conversione alla radioastronomia e al SETI deriva dall’incontro con la leggendaria Jill Tarter, di cui è diventato assiduo collaboratore, e che pochi mesi fa ha sostituito nel prestigioso incarico di Direttore delle Ricerche del SETI Institute.

Per Harp non saranno rose e fiori. Di finanziamento pubblico non si parla più da anni. Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, dopo aver finanziato la nascita del radiotelescopio ATA (Allen Telescope Array, appunto), si è ritirato dall’impresa quando poco più del 10% dell’impianto era stato costruito. Unico strumento al mondo a essere stato progettato specificatamente per la ricerca di segnali di provenienza extraterrestre, una volta completato l’ATA non sarà costituito da un unico piatto, ma da un insieme di 350 elementi che potrebbe rivaleggiare con un piatto di 100 metri di diametro. Ma la vera forza dell’ATA sta nella sua elasticità di utilizzo, che gli consente di lavorare anche con solo 42 elementi disponibili (seppure a prestazioni ridotte), e alle sue grandi qualità come interferometro. “L’attività di ricerca che stiamo facendo oggi non è nemmeno paragonabile con quella che si faceva 35 anni fa – ha dichiarato Harp in una recente intervista rilasciata a IEEE Spectrum – Stiamo passando al vaglio un mucchio di segnali in più, e monitoriamo milioni e milioni di frequenze contemporaneamente. La ricerca continua a espandersi a un ritmo esponenziale, il doppio di quello previsto dalla legge di Moore.” Con Harp il SETI sta entrando in una nuova era.

Quando gli chiesero dove aveva lavorato prima di venire alla Berkeley, rispose: “A letto, con il mio computer portatile”. Andrew Siemion fa parte della nuova leva di astronomi che frequentano il SETI Institute, e, nonostante la giovane età, possiede già un ragguardevole curriculum. Due delle tante relazioni pubblicate in passato sembrano maggiormente in grado di presentare il lavoro di questo giovane scienziato all’attenzione degli space enthusiasts e degli astrofili italiani.
L’attuale e la futura strumentazione SETI in gamma radio e ottica, dove Siemion firma per primo, insieme ad altri 15 scienziati.
L’articolo descrive il “Search for Extraterrestrial Emissions from Nearby Developed Intelligent Populations Spectrometer (SERENDIP V.v)”, recentemente entrato in servizio, e due strumenti in via di sviluppo: il “Heterogeneous Radio SETI Spectrometer” (HRSS) per osservazioni in gamma radio, e l’ “Optical SETI Fast Photometer” (OSFP), per quelle in gamma ottica.
L’identificazione dei segnali “candidati” e la rimozione delle interferenze in seti@home . Ad aprile 2010, i numerosissimi volontari del progetto avevano rilevato oltre 4,2 miliardi di potenziali “segnali” nei dati raccolti dal telescopio di Arecibo a partire dal 1999. Anche se è molto probabile che tutti questi candidati non siano altro che rumori casuali e radiointerferenze, esiste ancora una pur minima possibilità che in quell’enorme quantità di dati sia effettivamente nascosta la registrazione di una trasmissione extraterrestre. L’articolo descrive il processo di rimozione delle interferenze e i metodi in uso per identificare i segnali candidati meritevoli di ulteriori investigazioni.

Per informazioni www.sanmarinoscienza.org

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