NASA Conferma #Kepler 452b: Un’altra Terra nella Costellazione del Cigno – Cygnus: Another Earth

NASA Conferma #Kepler 452b: Un'altra Terra nella Costellazione del Cigno -  Cygnus: Another Earth
Credits: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Cari amici è con grande entusiasmo che riporto l’annuncio da parte della missione Kepler della Nasa rispetto alla scoperta del pianeta Kepler 452b definito come cugino della Terra, lontano 1.400 anni luce e situato nella Costellazione del Cigno! Come non fosse già entusiasmante l’annuncio in sè, a mio avviso il dato da tenere strettamente sotto osservazione è l’età di questo pianeta che lo pone in orbita intorno alla sua stella da molto prima rispetto alla Terra e il suo Sole. Ciò vule dire che se su Kepler 452b esistesse la vita, eventualità ritenuta più che probabile, questa potrebbe essere più antica di quella sulla Terra. Provate a fare mente locale e immaginare quanto questo dato potrebbe comportare…
DENEB Official ©

La Missione Kepler della NASA ha confermato il primo pianeta molto simile per dimensioni alla Terra e posto nella “zona abitabile” attorno a una stella simile al Sole.

Questa scoperta e l’introduzione di altri 11 nuovi piccoli pianeti candidati in zona abitabile segnano un’altra pietra miliare nel cammino per trovare un’altra “Terra”. La recente scoperta di Kepler-452b rivela questo essere il più piccolo pianeta finora scoperto in orbita nella zona abitabile, ovvero la zona intorno ad una stella dove è possibile la presenza d’acqua allo stato liquido sulla superficie di un pianeta orbitante una stella di tipo G2, lo stesso tipo del nostro Sole. La conferma di Kepler-452b porta il numero totale dei pianeti confermati a 1.030. “Nell’anno in cui si celebra il 20° anniversario della scoperta che ha rivelato l’esistenza di altri pianeti ospitanti altri soli, Kepler l’esploratore di esopianeti ha scoperto un pianeta e la sua stella che più assomigliano molto alla Terra e al nostro Sole”, ha dichiarato John Grunsfeld, amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA presso il quartier generale dell’agenzia a Washington.

“Questo risultato entusiasmante ci porta un passo più vicini a trovare una Terra 2.0.” Kepler-452b è il 60 per cento più grande del diametro della Terra ed è considerato una super-Terra per dimensioni. Mentre la sua massa e la composizione non sono ancora stati determinati, ricerche precedenti suggeriscono che i pianeti delle dimensioni di Kepler-452b hanno una buona probabilità di essere rocciosi. Mentre Kepler-452b è più grande della Terra, la sua orbita di 385 giorni è solo del 5 per cento più lunga. Il pianeta è posto per un 5 per cento più lontano dalla sua stella Kepler-452 rispetto quanto lo sia la Terra dal Sole e la stella Kepler-452 ha un’età pari a 6 miliardi di anni, 1,5 miliardi anni più vecchia del nostro sole, ha la stessa temperatura, ed è del 20 percento più luminosa con un diametro del 10 per cento più grande. “Possiamo pensare Kepler-452b come ad un vecchio, cugino più grande della Terra, il che offre l’opportunità di capire e riflettere sull’ambiente in continua evoluzione della Terra”, ha detto Jon Jenkins, addetto alle analisi dei dati Kepler presso l’Ames Research Center della NASA a Moffett Field, in California, che ha ha guidato il team che ha scoperto Kepler-452b.

“Siamo fortemente ispirati nel considerare che questo pianeta ha speso 6 miliardi anni nella zona abitabile della sua stella, molto di più rispetto alla Terra. Questa è una notevole opportunità per la vita affinchè essa possa nascere, su un pianeta dove dovrebbero esistere tutti gli ingredienti e le condizioni necessarie per la vita”.

Per contribuire a confermare la scoperta e meglio determinare le proprietà del sistema Kepler-452, il team ha condotto osservazioni terrestri presso l’Università del Texas all’Austin McDonald Observatory, all’Osservatorio Fred Lawrence Whipple sul Monte Hopkins, in Arizona, e al WM Keck Observatory in cima al Mauna Kea alle Hawaii. Queste misurazioni sono state fondamentali per i ricercatori che ora confermano la natura planetaria di Kepler-452b, per avere affinato le dimensioni e la luminosità della sua stella e per meglio definire le dimensioni del pianeta e la sua orbita.

Il sistema Kepler-452 si trova 1.400 anni luce di distanza nella costellazione del Cigno.

Il documento di ricerca che segnala la scoperta è stato accettato per la pubblicazione sull’Astronomical Journal. Oltre a confermare Kepler-452b, il team di Kepler ha aumentato il numero di nuovi esopianeti candidati da 521 dalle loro analisi di osservazioni condotte da maggio 2009 a maggio 2013, con l’aumento del numero di pianeti candidati rilevati dalla missione Kepler a 4.696. I candidati richiedono osservazioni e analisi dettagliate per verificare che siano pianeti reali. Dodici dei nuovi pianeti candidati hanno un diametro compreso tra 1 e 2 volte quello della Terra e orbitano tutti nella zona abitabile della loro stella. Di questi, nove orbitano stelle simili al nostro sole in termini di dimensioni e temperatura. “Siamo stati in grado di automatizzare completamente il nostro processo di identificazione dei pianeti candidati, il che significa che possiamo finalmente valutare ogni segnale di transito in tutta la serie di dati forniti da Kepler in modo rapido e uniforme”, ha dichiarato Jeff Coughlin, scienziato attivo nella missione Kepler presso l’Istituto SETI a Mountain View, in California, che ha condotto l’analisi di un nuovo candidato per il catalogo. “Questo dà agli astronomi una popolazione statisticamente valida di pianeti candidati per determinare con precisione il numero di piccoli pianeti, forse rocciosi come la Terra presenti nella nostra galassia, la Via Lattea.” Questi risultati, presentati nel settimo catalogo dei candidati di Kepler, saranno sottoposti per la pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal. Questi risultati derivano da dati disponibili al pubblico sull’Archivio degli Esopianeti della Nasa. Gli scienziati ora stanno producendo l’ultimo catalogo basato su un set di dati di quattro anni realtivi alla prima missione di Kepler. L’analisi finale sarà condotta utilizzando un sofisticato software sempre più sensibile ai minuscoli dettagli rivelatori sulle dimensioni dei pianeti osservati.

C'è qualcuno nella Costellazione del Cigno? - Is Anyone Home in Cygnus?

NASA’s Kepler mission has confirmed the first near-Earth-size planet in the “habitable zone” around a sun-like star.

This discovery and the introduction of 11 other new small habitable zone candidate planets mark another milestone in the journey to finding another “Earth.” The newly discovered Kepler-452b is the smallest planet to date discovered orbiting in the habitable zone, the area around a star where liquid water could pool on the surface of an orbiting planet of a G2-type star, like our sun. The confirmation of Kepler-452b brings the total number of confirmed planets to 1,030. “On the 20th anniversary year of the discovery that proved other suns host planets, the Kepler exoplanet explorer has discovered a planet and star which most closely resemble the Earth and our Sun,” said John Grunsfeld, associate administrator of NASA’s Science Mission Directorate at the agency’s headquarters in Washington. “This exciting result brings us one step closer to finding an Earth 2.0.” Kepler-452b is 60 percent larger in diameter than Earth and is considered a super-Earth-size planet. While its mass and composition are not yet determined, previous research suggests that planets the size of Kepler-452b have a good chance of being rocky. While Kepler-452b is larger than Earth, its 385-day orbit is only 5 percent longer. The planet is 5 percent farther from its parent star Kepler-452 than Earth is from the Sun. Kepler-452 is 6 billion years old, 1.5 billion years older than our sun, has the same temperature, and is 20 percent brighter and has a diameter 10 percent larger.

“We can think of Kepler-452b as an older, bigger cousin to Earth, providing an opportunity to understand and reflect upon Earth’s evolving environment,” said Jon Jenkins, Kepler data analysis lead at NASA’s Ames Research Center in Moffett Field, California, who led the team that discovered Kepler-452b.

“It’s awe-inspiring to consider that this planet has spent 6 billion years in the habitable zone of its star; longer than Earth. That’s substantial opportunity for life to arise, should all the necessary ingredients and conditions for life exist on this planet.”

To help confirm the finding and better determine the properties of the Kepler-452 system, the team conducted ground-based observations at the University of Texas at Austin’s McDonald Observatory, the Fred Lawrence Whipple Observatory on Mt. Hopkins, Arizona, and the W. M. Keck Observatory atop Mauna Kea in Hawaii. These measurements were key for the researchers to confirm the planetary nature of Kepler-452b, to refine the size and brightness of its host star and to better pin down the size of the planet and its orbit.

The Kepler-452 system is located 1,400 light-years away in the constellation Cygnus.

The research paper reporting this finding has been accepted for publication in The Astronomical Journal. In addition to confirming Kepler-452b, the Kepler team has increased the number of new exoplanet candidates by 521 from their analysis of observations conducted from May 2009 to May 2013, raising the number of planet candidates detected by the Kepler mission to 4,696. Candidates require follow-up observations and analysis to verify they are actual planets. Twelve of the new planet candidates have diameters between one to two times that of Earth, and orbit in their star’s habitable zone. Of these, nine orbit stars that are similar to our sun in size and temperature. “We’ve been able to fully automate our process of identifying planet candidates, which means we can finally assess every transit signal in the entire Kepler dataset quickly and uniformly,” said Jeff Coughlin, Kepler scientist at the SETI Institute in Mountain View, California, who led the analysis of a new candidate catalog. “This gives astronomers a statistically sound population of planet candidates to accurately determine the number of small, possibly rocky planets like Earth in our Milky Way galaxy.” These findings, presented in the seventh Kepler Candidate Catalog, will be submitted for publication in the Astrophysical Journal. These findings are derived from data publicly available on the NASA Exoplanet Archive. Scientists now are producing the last catalog based on the original Kepler mission’s four-year data set. The final analysis will be conducted using sophisticated software that is increasingly sensitive to the tiny telltale signatures of Earth-size planets.

Source/Continue reading → Nasa.gov

Related posts - Potrebbe interessarti leggere anche:

This entry was posted in Astronomy Dictionary, Dizionario Astronomia, News, Planet Earth, Science, Soul Style & Lifestyle, Space, Starseeds, Sun, Technology and tagged , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *