ESO: Gli scontri di comete spiegano l’inaspettato grumo di gas vicino a una giovane stella – Crashing Comets Explain Surprise Gas Clump Around Young Star

ESO: Gli scontri di comete spiegano l'inaspettato grumo di gas vicino a una giovane stella - Crashing Comets Explain Surprise Gas Clump Around Young Star

Alcuni astronomi hanno annunciato oggi la scoperta, realizzata per mezzo del telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) nel Cile settentrionale, di un grumo gassoso di monossido di carbonio nel disco di polvere che circonda la stella Beta Pictoris. La sorpresa deriva dal fatto che ci si aspetta che questo gas venga rapidamente distrutto dalla radiazione stellare. Qualcosa – probabilmente le frequenti collisioni tra piccoli oggetti ghiacciati, come le comete – deve continuamente rifornire questa riserva di gas. I nuovi risultati vengono pubblicati oggi sulla rivista Science.

Beta Pictoris, una stella vicina a noi, facilmente visibile a occhio nudo nel cielo australe, viene considerata l’archetipo dei giovani sistemi planetari. Si sa che ospita un pianeta in orbita a circa 1,2 miliardi di chilometri dalla stella ed è stata una delle prime stelle intorno a cui sia stato trovato un vasto disco di detriti polverosi. Nuove osservazioni con ALMA mostrano che il disco è permeato da monossido di carbonio gassoso. Paradossalmente, la presenza di monossido di carbonio, che è così dannoso per gli esseri umani sulla Terra, potrebbe indicare che il sistema planetario di Beta Pictoris potrebbe a un certo punto diventare un buon habitat per la vita. Il bombardamento cometario che i suoi pianeti ricevono ora potrebbe fornire loro l’acqua necessaria a sostenere la vita. Ma il monossido di carbonio viene facilmente e radpidamente distrutto dalla radiazione stellare – potrebbe durare solo un centinaio d’anni nel punto in cui viene osservato nel disco di Beta Pictoris. Osservarlo perciò in quel disco vecchio di 12 milioni di anni è una vera sorpresa. Da dove viene? E perchè è ancora lì? “A meno che stiamo osservando Beta Pictoris in un momento molto particolare, ciò significa che il monossido di carbonio viene continuamente reintegrato”, commenta William R. F. Dent, un astronomo dell’ESO in forza al JAO (Joint ALMA Office) a Santiago, Cile, e primo autore dell’articolo pubblicato oggi dalla rivista Science. “La fonte più abbondante di monossido di carbonio in un sistema planetario giovane è la collisione tra corpi ghiacciati, dalle comete agli oggetti più grandi, della dimensione dei pianeti”.

Fonte/Leggi tutto → ESO.org
ESO - Beta Pictoris
ESO – Beta Pictoris

Astronomers using the Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) telescope in northern Chile have today announced the discovery of an unexpected clump of carbon monoxide gas in the dusty disc around the star Beta Pictoris. This is a surprise, as such gas is expected to be rapidly destroyed by starlight. Something — probably frequent collisions between small, icy objects such as comets — must be causing the gas to be continuously replenished. The new results are published today in the journal Science.

Beta Pictoris, a nearby star easily visible to the naked eye in the southern sky, is already hailed as the archetypal young planetary system. It is known to harbour a planet that orbits some 1.2 billion kilometres from the star, and it was one of the first stars found to be surrounded by a large disc of dusty debris. New observations from ALMA now show that the disc is permeated by carbon monoxide gas. Paradoxically the presence of carbon monoxide, which is so harmful to humans on Earth, could indicate that the Beta Pictoris planetary system may eventually become a good habitat for life. The cometary bombardment that its planets are currently undergoing is likely providing them with life-enabling water. But carbon monoxide is easily and rapidly broken up by starlight — it can only last about 100 years where it is observed in the Beta Pictoris disc. Seeing it in the 20-million year old Beta Pictoris disc is a complete surprise. So where did it come from, and why is it still there? “Unless we are observing Beta Pictoris at a very unusual time, the carbon monoxide must be continuously replenished,” said Bill Dent, an ESO astronomer at the Joint ALMA Office in Santiago, Chile, and lead author on a paper published today in the journal Science. “The most abundant source of carbon monoxide in a young solar system is collisions between icy bodies, from comets up to larger planet-sized objects.”

Source/Continue reading → ESO.org

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