Multiverso: un universo molto più grande in cui le leggi della fisica assumono forme diverse, in luoghi diversi – Rethinking the universe: Groundbreaking theory proposed in 1997 suggests a “multiverse”

Multiverso: un universo molto più grande in cui le leggi della fisica assumono forme diverse, in luoghi diversi - Rethinking the universe: Groundbreaking theory proposed in 1997 suggests a "multiverse"

Alcuni dei migliori scienziati al mondo stanno iniziando a preoccuparsi rispetto ad un’idea radicale proposta nel 1997 da tre fisici dell’Università del Delaware, la quale potrebbe essere quella giusta.

Se lo fosse, allora potrebbe sfatare alcune delle scoperte che i fisici stanno sperando di fare al Large Hadron Collider, l’enorme acceleratore di particelle da multi-miliardi di dollari di Ginevra, in Svizzera, in cui i ricercatori hanno recentemente scoperto il famoso “bosone di Higgs”.

L’idea è che potremmo vivere in un “multiverso”, un universo molto più grande di quanto si pensava e in cui le leggi della fisica assumono forme diverse, in luoghi diversi.

Un articolo, pubblicato dal Simons Science News, spiega una parte di questo concetto. Collegato ad un documento autorevole redatto nel 1997 da professori di fisica quali Stephen M. Barr, David Seckel, l’allora studente appena laureato Vivek Agrawal, e John F. Donoghue, docente e collega presso l’Università del Massachusetts, l’articolo prende in esame il “principio di naturalità”, che per decenni è stato pensato per governare la dimensione dei numeri che appaiono nelle leggi della fisica. In generale, ogni volta che è stata trovata una certa “quantità” questa risultava molto più piccola di quella che i fisici avevano pensato rispetto al suo valore “naturale”, e si pensava a spiegare il fatto come un’anomalia di qualche nuova forza, di un meccanismo, o di simmetria. La pubblicazione dei fisici del 1997 rimane una dei principali documenti in materia. “Tutto ha a che fare con uno dei principali enigmi teorici in fisica fondamentale”, spiega Barr. “Perché la massa della particella di Higgs è di 17 ordini di grandezza inferiore rispetto al suo valore ‘naturale’?” Sono state proposte due spiegazioni, ed entrambe prevedono nuovi fenomeni che dovrebbero essere osservati dal Large Hadron Collider di Ginevra, ma finora, non ve n’è traccia. “Ecco perché la nostra proposta radicale di quasi 15 anni fa, sta attirando sempre maggiore attenzione”, aggiunge.

Some top scientists are beginning to worry that a radical idea proposed in 1997 by three University of Delaware physicists may be right.

If it is, then it could debunk some of the discoveries physicists were hoping to make at the Large Hadron Collider, the huge, multi-billion-dollar particle accelerator in Geneva, Switzerland, at which researchers recently discovered the famous “Higgs boson.”

It would also suggest that we might be living in a “multiverse”—a universe that is much bigger than was once thought and in which the laws of physics take different forms in different places.

An article, published by Simons Science News, explains some of this. Linking to an influential paper by UD physics professors Stephen M. Barr, David Seckel, then-graduate student Vivek Agrawal, and John F. Donoghue, a professor and colleague at the University of Massachusetts, Amherst, the article examines the “principle of naturalness,” which for decades has been thought to govern the size of the numbers appearing in the laws of physics. Generally, whenever some quantity was found to be much smaller than what physicists had thought to be its “natural” value, some new force, mechanism, or symmetry was discovered that explained the anomaly. The UD professors’ 1997 publication remains one of the major documents on the subject. “It all has to do with one of the main theoretical puzzles in fundamental physics,” explains Barr. “Why is the mass of the Higgs particle 17 orders of magnitude smaller than its ‘natural’ value?” Two explanations have been proposed, and both of them predict new phenomena that should be seen by the LHC. But so far, there is no hint of them. “That is why our radical proposal nearly 15 years ago is attracting increasing attention,” he adds.

Source/Continue reading → Phys.org

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8 Responses to Multiverso: un universo molto più grande in cui le leggi della fisica assumono forme diverse, in luoghi diversi – Rethinking the universe: Groundbreaking theory proposed in 1997 suggests a “multiverse”

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  3. avatar DENEB Official © says:

    “Equipaggiato dei suoi cinque sensi, l’Uomo esplora l’Universo attorno a sè e chiama questa avventura Scienza.”
    Edwin Hubble

    Cosa ne pensate?
    L’esplorazione vi spaventa o invece vi affascina?
    Vi sentite pronti per qualunque scoperta, o avete dei timori? Se sì, quali?
    Scrivetemi il vostro pensiero, per me è molto importante.
    Grazie,
    Deneb

  4. avatar Franco says:

    Salve! Sono un medico specializzato In Psicoterapia Psicoanalitica e mi permetto di fare alcune considerazioni, a cui sarei lieto ricevere risposte. Non basta un solo Universo per la nostra vita? Non è che la ricerca del multiverso nasconde l’angoscia della morte? Anche se il nostro Universo finirà in un grande strappo, rimane sempre il mistero della singolarità iniziale!!!

    • avatar DENEB Official © says:

      Salve Franco, benvenuto.
      Possiamo darci del tu?
      Mi fa molto piacere questo intervento, specie per il tuo campo di competenza.
      “Non basta un solo Universo per la nostra vita?” Questa la tua domanda, assolutamente razionale e lecita, ma se posso, vorrei chiedere a te, come addetto ai lavori, come potrebbe essere recepita una scoperta scientifica in questo senso e non pensi che tali informazioni potrebbero conferire una diversa visione di noi stessi, proprio in questa vita e su questo pianeta?
      Se pensiamo al diverso meccanismo delle leggi fisiche che esiste all’interno di una particella, quasi fosse un universo a sè all’interno di un universo più grande, ci si trova già di fronte a misteri che pur competono la vita per come noi la conosciamo.
      Ne convieni? Non sono stati pochi i “grandi” scienziati destabilizzati a loro volta da quel meraviglioso quanto ancora misterioso universo!
      La scienza, la ricerca, specie l’esplorazione spaziale, non si pone il problema in questi termini, ma segue il suo naturale corso. C’è il bisogno naturale, intrinseco, nella natura umana, di conoscere, di scoprire, di sapere cosa c’è oltre i confini che vediamo con i nostri occhi e questo non perchè ciò che compete questa vita non sia sufficiente o non venga ritenuta “abbastanza”, o di valore, ma proprio per l’esatto contrario: essere consapevoli del nostro posto all’interno dell’universo ci pone nelle condizioni di avere una visuale in “locale” molto più ampia e rispettosa delle peculiarità che ci riguardano.
      Ieri la NASA ha indetto una conferenza stampa annunciando la scoperta di 715 nuovi pianeti al dì fuori del nostro sistema solare, orbitanti 305 stelle: si tratta di sistemi planetari con meccanismi simili al nostro! Non è fantastico?
      Solo 20 anni fa nemmeno immaginavamo uno scenario del genere ed ora la ricerca si appresta a scoprire mondi molto simili se non uguali alla Terra, forse, anzi, probabilmente ospitanti forme di vita!
      Questo non deve spaventare e non deve nemmeno far pensare ad un rifugio per nascondersi da paure ancestrali, ma serve e servirà per ampliare le menti, per migliorare l’esistenza umana ora, in questa vita, ma anche quella futura, di chi verrà dopo di noi.
      Quello che servirà è il supporto a tali scoperte affinchè non manchi mai di base la necessaria deontologia nel “maneggiare” tali informazioni e il supporto a chi non avrà ancora la maturità o strumenti adeguati per capirne l’uso e le applicazioni.
      Ti trovo d’accordo? Il piacere è mio nel ricevere il tuo parere in merito,
      grazie

      Deneb

      • avatar DENEB Official © says:

        Segnalo la recente scoperta strettamente correlata alla teoria del Multiverso:
        #BICEP2 – Scoperta Epocale: Catturate le Onde Primordiali del Big Bang – First Direct Evidence of Cosmic Inflation
        http://www.denebofficial.com/DENEB/?p=8566

        I grandiosi risultati appena ottenuti supportano l’idea che il nostro universo possa essere giusto una bolla… in un Multiverso….

  5. avatar simopi says:

    Perché è tradotto solo a metà? o_O

    • avatar DENEB Official © says:

      Ciao,
      per correttezza riporto una specie di incipit degli articoli originali, solo una parte affinchè l’utente possa decidere se approfondire e semmai farlo attraverso la fonte direttamente.
      Se troverai interessante l’articolo potrai visitare il sito da cui è originato e semmai avvalerti del traduttore di Google in caso di necessità.

      Mi fa piacere l’interesse per queste tematiche il cui fascino è indubbiamente potente.

      Deneb

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