Anomali movimenti intorno ad una stella nel Cigno: Alieni? – Did Astronomers Find Evidence of an Alien Civilization?

Sfera di Dyson - Dyson Sphere
Sfera di Dyson – Dyson Sphere

Cari amici questa è una di quelle notizie capaci di caricare a mille l’adrenalina, non solo perchè si tratta della mia costellazione (Cigno), ma anche per il tipo di anomalia che gli astronomi non sanno (per ora) spiegare e per la quale non escludono (anche) l’ipotesi di struttura artificiale costruita da una civiltà aliena. Bisogna però tenere conto di non pochi fattori nell’esaminare questo studio rimanendo ben aggrappati ai dati certi. Per farlo andrò quindi ad illustrarvi questa ricerca con l’aiuto del commento di un noto astronomo, Phil Plait, il quale è anche famoso per il suo approccio piuttosto diretto, poco incline a voli pindarici e scettico all’ennesima potenza per natura. Se è possibilista lui!
Deneb

Gli astronomi hanno scoperto prove dell’esistenza di una civiltà aliena? Forse no, ma la cosa è molto interessante! Si tratta di una delle tante stelle esaminate dalla sonda Kepler della Nasa nelle costellazioni del Cigno e della Lira, intorno alle quali il famoso telescopio ha scoperto una quantità di pianeti o candidati tali. Questi dati sono tutt’ora oggetto di studio da parte di diversi astronomi che periodicamente pubblicano i risultati di queste accurate analisi e che spesso confermano la presenza di pianeti e la loro possibile conformazione. Una di queste ricerche dello scorso settembre è sotto i riflettori mondiali per il fatto che la stessa, se pur indirettamente, porta a parlare della possibile presenza di civiltà extraterrestre. Le caratteristiche riscontrate intorno a quella stella non hanno per ora spiegazione ed è chiaro che qualche cosa di strano là intorno sfugge alla nostra comprensione.

Solitamente l’ipotesi aliena è l’ultima presa in considerazione da parte degli scienziati impegnati in questo tipo di ricerca, ma questa volta non sono pochi quelli che stanno commentando “Hey, perchè no?”. Ma cosa hanno trovato di così strano? Parliamo allora di dati scientifici. La stella in questione è denominata KIC 8462852 ed è, come dicevo, una delle tante osservate da Kepler a mostrare un calo nella sua luminosità.

Il rilevamento di un pianeta che orbita intorno ad una stella così lontana avviene attraverso una sorte di mini eclissi che il pianeta genera ogni volta che passa davanti alla stella e all’occhio vigile di Kepler. Il pianeta passa davanti alla sua stella la quale perde un po’ di luce proprio perchè in quel momento viene momentaneamente oscurata per una piccola parte dal passaggio del pianeta, che poi però riacquista una volta che il pianeta stesso si è allontanato per continuare la rotazione. Questo meccanismo chiamato “transito” ovviamente mostra sempre dei parametri fissi e una ripetizione degli stessi, a seconda dell’orbita del pianeta, chiaro, no? Bene, sembra invece che intorno a KIC 8462852 ci sia qualche cosa di veramente grande e che si muove non in maniera omogenea né continuativa!

Durante il transito di pianeti intorno ad altre stelle si sono sempre notati cali di luminosità periodici e pari a poche percentuali, ma nel caso di KIC 8462852 si sono riscontrati dei picchi del calo davvero anomali e inspiegabili.

I dati di Kepler mostrano una riduzione di luminosità variabile a partire da piccole percentuali fino a picchi del 15 e addirittura del 22% in un arco temporale anch’esso variabile da 5 ad 80 giorni.  Per capire l’entità di tali numeri pensiamo ad un pianeta gigante come Giove che se orbitasse intorno ad una stella come KIC 8462852 ne oscurerebbe una percentuale pari all’1%.

Siamo a circa 1.500 anni luce da noi e controllare da vicino è praticamente impossibile. Un paio di aspetti sembrano certi: non si è mai osservato in precedenza un qualche cosa di simile e i dati sono reali e non dipendono dalla processione degli stessi o dal telescopio. Di sicuro non si tratta di un pianeta o di un’altra stella. Persino un pianeta grande come Giove bloccherebbe una percentuale di luce infinitamente più piccola di quella riscontrata in questo caso. Ma allora cos’è?

Gli autori della ricerca hanno avuto non pochi problemi per eliminare tutte le possibili cause certe. Secondo alcuni, compreso Phil Plait, potrebbe trattarsi di resti di una collisione planetaria, come un impatto che ha dato forma alla Luna miliardi di anni fa. Di un tale evento rimarrebbe del materiale che potrebbe restituire informazioni come quelle qui riscontrate, peccato che però attraverso gli infrarossi non si riscontra alcuna evidenza di questa ipotesi. Infatti la presenza di polveri è riscontrabile agli infrarossi, ma qui non ve ne è traccia. Altri scienziati ipotizzano la presenza di più comete in zona, magari dovuta a probabili perturbazioni gravitazionali dovuti alla presenza di altra stella vicina non troppo lontana dalla Nube di Oort e che potrebbero modificarne la rotta, ma anche in questo caso non pare vi siano molti punti a favore.

Sono poi tutti d’accordo che è poco probabile se non impossibile che un gruppo di comete possa oscurare una stella per il 22%! Stiamo parlando di una percentuale enorme, davvero gigantesca.

Phil Plait: “Comets are a good guess, but it’s hard to imagine a scenario where they could completely block 22 percent of the light from a star; that’s a huge amount. Really huge.”

Resta l’ipotesi di una possibile costruzione artificiale aliena. Così Tabetha Boyajian, responsabile della ricerca, si è rivolta con risultati alla mano a Jason Wright, un astronomo che studia gli esopianeti e guarda caso non certo per coincidenza, che si occupa anche di come cercare eventuali indizi per rilevare la presenza di un civiltà avanzata attraverso i dati di Kepler. Si, avete capito bene, si fa sul serio.

Facciamo mente locale e prendiamo per esempio il nostro grado di civilizzazione: noi consumiamo una spropositata quantità di energia e siamo sempre alla ricerca di nuove fonti. Fossile, nucleare, solare, eolica… Decine d’anni fa il fisico Freeman Dyson rese popolare una interessante idea: e se costruissimo migliaia di giganteschi pannelli solari e li mettessimo in orbita intorno al sole? Catturerebbero la luce solare, la convertirebbero in energia e sarebbe disponibile per l’uso sulla Terra. Non sarebbe abbastanza? Che si costruiscano più pannelli, allora! Un civiltà avanzata potrebbe averne costruiti a miliardi. Questa idea di base si è evoluta in quella che viene chiamata “Sfera di Dyson”, una gigantesca struttura a sfera capace di conglobare tutta la stella. Sebbene l’ipotesi sia divenuta famosa grazie a Star Trek negli anni 70 e 80, Dyson non ha mai pensato che noi potessimo costruire una vera e propria sfera, ma l’idea resta valida e resta in ogni caso un suggerimento importante per individuare la presenza di una avanzata civiltà extraterrestre. Qualche cosa che resterebbe oscurata alla luce visibile, ma rilevabile agli infrarossi. L’abbiamo cercata ma fino ad ora, niente. Ma torniamo a KIC 8462852. E se avessimo rilevato un processo di costruzione di un meccanismo artificiale da parte di una civiltà avanzata? Giganteschi pannelli o gruppi connessi di pannelli più piccoli posti a centinaia di migliaia di km al di sopra, potrebbero produrre esattamente quei risultati anomali che abbiamo rilevato intorno a KIC 846285.

★ Prossima mossa? I due astronomi hanno immediatamente fatto richiesta di puntare i radiotelescopi verso KIC 846285 con la speranza di rilevare qualche segnale. Lavori in corso, si aspettano aggiornamenti.

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Did Astronomers Find Evidence of an Alien Civilization? (Probably Not. But Still Cool.) A paper by a team of astronomers is getting some notice because of aliens. Now let’s have a care here. The paper doesn’t mention aliens, and it doesn’t even imply aliens. Not directly, at least. But the astronomers found a star so odd, with behavior so difficult to explain, that it’s clear something weird is happening there. And some of the astronomers who did the work are now looking into the idea that what they’ve found might (might!) be due to aliens.

Source/Continue reading → www.slate.com – www.theatlantic.com – arxiv.org

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