Cerere: aspettando l’arrivo di Dawn – NASA Dawn Countdown To Ceres

Cerere Rotazione - Ceres Rotation

Alzi la mano chi non vede l’ora di sapere cosa comporterà questa missione! Non è un caso se ho voluto evidenziare l’immagine della sonda Dawn in tutto il suo splendore blu, grazie al sistema di propulsione a ioni di xeno di cui è dotata.

“E’ una di quelle missioni che fanno la storia!”, così esclamano gli scienziati del progetto che si apprestano a vivere in fibrillazione l’arrivo di Dawn nei pressi del pianeta nano Cerere e intorno al quale orbiterà dal 6 marzo.

Manca quindi pochissimo a questo incontro ravvicinato che potrà rilevare prima e rivelare poi, ad una vasta platea con gli occhi spalancati, la natura del pianetino, ma soprattutto l’origine di questi fenomeni luminosi apparsi in un unico cratere. Inutile dire che le varie ipotesi esposte sia dai ricercatori che da appassionati in tutto il mondo hanno toccato possibilità diverse. Si è parlato di ghiaccio, di riflessi, di attività vulcanica, di gas, di vapore acqueo e di molto altro ancora, ma è chiaro che prima di avere dati oggettivi, ogni ipotesi è puramente speculativa.

Nella recente conferenza stampa che ha portato i sorridenti e visibilmente elettrizzati scienziati impegnati nella missione a spiegare quali siano le aspettative e i termini entro i quali operare, sono comunque emersi dati e pareri dagli stessi ricercatori che ritengo importante evidenziare.

Il primo riguarda la natura del pianeta nano che si pensa possa avere avuto in passato le stesse caratteristiche di Europa, la luna ghiacciata di Giove, dove oceani sotterranei ricoperti da uno spesso strato di ghiaccio potrebbero ospitare la vita.

Su Cerere gli scienziati si aspettano appunto di trovare un qualche cosa in questo senso, qualche traccia che possa evidenziare una predisposizione per lo sviluppo della vita, almeno nel passato del pianeta nano. Attualmente gli scienziati non si aspettano di trovare acqua allo stato liquido, ma ciò che potrebbe essere rimasto di quegli antichi oceani ormai ghiacciati, unitamente ad antichi sedimenti, roccia e polvere, potrebbe rivelare appunto il potenziale astrobiologico di cui si aspettano le evidenze.

L’altra nota che ritengo importante riguarda le parole di Carol Raymond e riportate dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, attraverso le quali la scienziata ritiene improbabile l’ipotesi criovulcanica per i due spots luminosi.

“Un criovulcano è, letteralmente, un vulcano ghiacciato. Più in generale, si definisce criovulcanismo (criovulcanesimo) l’insieme dei fenomeni collegati all’attività vulcanica attualmente individuata su diversi corpi ghiacciati del sistema solare, quali, tipicamente, Encelado, Titano e Tritone; è possibile che tale attività esista su numerosi altri satelliti naturali del sistema solare esterno o oggetti della fascia di Kuiper. I fenomeni di natura criovulcanica prevedono l’eruzione di acqua, ammoniaca o composti del metano, invece della lava che caratterizza il vulcanismo dei pianeti terrestri. Queste sostanze, talvolta designate con l’appellativo generale di criomagma, sono solitamente allo stato liquido, e talvolta allo stato gassoso. Dopo l’eruzione, il criomagma condensa per via dell’esposizione alle gelide temperature ambientali.”

Ma a quanto pare questa ipotesi viene in partenza ritenuta non in cima alla lista dagli stessi ricercatori. Su Cerere sono state avvistate più macchie bianche, probabilmente simili alle due però molto più luminose che hanno attirato maggiormente attenzione, le quali, osservando la recente animazione della rotazione del pianetino rilasciata dalla Nasa, non è chiaro se mantengono o diminuiscono d’intensità, quando la zona si trova lontana dalla luce solare. Altra notizia emersa sempre dalla diretta voce dei ricercatori è che i due punti luminosi non hanno subìto variazioni osservando le più recenti immagini del piccolo pianeta. L’unicità di questo fenomeno, riconducibile unicamente a Cerere, e mai osservato altrove in tutto il sistema solare, lascia intendere il perchè dell’entusiasmo per nulla nascosto nei riguardi di questa missione.

Aspettiamo quindi l’arrivo di Dawn e le prime informazioni ravvicinate che potrà inviare:
in ogni caso l’emozione è già alle stelle!
DENEB Official ©


La registrazione della recente conferenza della NASA sulla missione Dawn – Cerere.

Image Credit: NASA/JPL-Caltech

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